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Mariassunta Miglino: “Dopo i banchi a rotelle, due milioni inutili di mascherine”

La riflessione dell'ex assessore alla Cultura e docente dell'ITCS Gino Zappa di Saronno sulla querelle delle mascherine inutilizzabili nelle scuole

Generica 2020

La riflessione dell’ex assessore alla Cultura e docente dell’ITCS Gino Zappa di Saronno, Mariassunta Miglino, sulla querelle delle mascherine inutilizzabili nelle scuole. 

L’utilizzo della mascherina è fondamentale. Il governo lo sottolinea e sappiamo tutti che è necessario portarla e non occorre dimenticarla.

Le mascherine previste per le scuole non piacciono perché sono inutilizzabili. Gli elastici non sono posizionabili dietro alle orecchie ma devono passare dietro la testa. Alle ragazze con i capelli lunghi scivolano giù. Inoltre non hanno l’anima in metallo per sagomarle sul naso, quindi non aderiscono e sono impossibili da usare con gli occhiali.

Anche io ho ritirato quanto era previsto in dotazione soltanto il primo mese: 4 pacchi da 10 .. poi, mortificata è un po’ indispettita, le ho lasciate a casa. Intanto a scuola la “montagna” di mascherine abbandonate e mai ritirate è cresciuta in ogni classe di giorno in giorno.

A oggi ottocentomila sono state rimandate indietro perché i presidi non sanno più dove metterle. C’è da capirli.

Sul sito del commissario all’emergenza Covid, il generale Figliuolo, si legge che al 5 maggio “sono state consegnate quasi due miliardi di mascherine chirurgiche a più di 19mila sedi scolastiche. Per essere precisi, 1.862.679.650 pezzi.”

A oggi molti dirigenti hanno chiamato la struttura del commissario e si sono raccomandati: “non abbiamo più posto, per favore, riprendetevele.”

Anche perché il materiale è infiammabile, ci sono limiti precisi allo stoccaggio. E poi le scuole non hanno grandi magazzini a disposizione. Moltissimi dirigenti segnalano il fatto che i ragazzi non le vogliono: 8 su 10 le rifiutano.

L’assurdo è che si è continuato a distribuirle anche quando i ragazzi erano a casa. Il contratto siglato da Domenico Arcuri a luglio 2020, che scade a settembre 2021, non si è mai fermato perché non prevede sospensioni. Così la produzione non si è mai interrotta, nemmeno con la dad.

Alla fine ogni pezzo viene a costare 8,3 centesimi. Quindi abbiamo già superato i 154 milioni di euro.

Che dire? Oltre alle sedie con le rotelle anche le mascherine sono un esempio di spreco inaccettabile.

N.B. Se c’è qualcuno interessato ai miei 4 pacchi di mascherine mi contatti..

Mariassunta Miglino

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 08 Maggio 2021
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