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Pistola puntata in faccia e cellulare rubato: anche una rapina tra i reati contestati al 49enne arrestato

Emergono nuovi particolari nella brutta vicenda che ha portato all'arresto del 49enne, accusato di violenza sessuale, induzione alla prostituzione,spaccio di sostanze stupefacente, detenzione di materiale pedopornograficoe alla rapina a mano armata

pistola rapina

C’è anche una rapina a mano armata tra i capi di imputazione a carico del 49enne saronnese arrestato dai carabinieri di Saronno nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 maggio.

La vittima è uno dei ragazzi che acquistavano marijuana dall’uomo: ha confermato tutto nel corso di diversi interrogatori, parlando di modalità, descrivendo l’arma e i momenti concitati della rapina subita.

I fatti risalirebbero a prima dell’arresto del dicembre 2018, quando il 49enne venne messo in manette per possesso di 9 chili di marijuana e di una pistola vera e una scacciacani, entrambe detenute in maniera irregolare. Il giovane, come i suoi coetanei (si parla di ragazzi tra i 14 e i 18 anni) adescati sfruttando il negozio gestito nel centro di Saronno e usando la marijuana come merce per avere in cambio rapporti sessuali, aveva ottenuto un quantitativo di erba abbastanza rilevante, contraendo un debito di varie centinaia di euro con lo spacciatore.

Questi, un pomeriggio di circa tre anni fa, ha chiamato il testimone, all’epoca come detto minorenne, intimandogli di andare subito a casa sua perché doveva parlargli. La casa dell’uomo era infatti il punto dove veniva ceduta la droga e si consumavano i rapporti sessuali con i ragazzi, secondo la ricostruzione degli investigatori e degli inquirenti.

Una volta giunto nell’abitazione del 49enne, questi è spuntato da dietro la porta con una pistola puntata in faccia al ragazzo. Secondo la testimonianza del giovane, l’uomo avrebbe anche scarrellato l’arma, una Beretta semiautomatica poi sequestrata dai carabinieri nell’operazione antidroga del 2018, per dimostrare che fosse effettivamente vera e non un’arma giocattolo. Alla richiesta di saldare il debito, il ragazzo rispose di non avere soldi e non volle concedere altro all’uomo, che per tutta risposta gli prese a forza il telefono cellulare.

Fatti emersi solo nell’ultimo periodo di indagini, dato che uno degli aspetti che sottolineano carabinieri e inquirenti è proprio lo stato di controllo che l’uomo aveva sui ragazzini che adescava attraverso il negozio di vestiti e con la droga: li comandava a bacchetta, minacciandoli e usando i debiti contratti come leva per farli tacere, tanto che nessuno di loro lo ha denunciato.

A lui sono arrivati però i carabinieri, quasi per caso, sequestrando pc e cellulari in seguito all’arresto per droga del dicembre 2018: le prime immagini scabrose e i primi sospetti che ci fosse sotto qualcosa di poco pulito oltre ai 9 chilogrammi di marijuana sequestrati sono emersi in quella circostanza. Mesi di indagine, con riscontri testimoniali e tecnici, hanno poi portato a ricostruire decine di episodi che hanno portato la Procura Distrettuale di Milano a chiedere l’arresto dell’uomo, che dovrà rispondere di ben 23 capi di imputazione che vanno dalla violenza sessuale all’induzione alla prostituzione, dallo spaccio di sostanze stupefacenti alla detenzione di materiale pedopornografico fino appunto alla rapina a mano armata.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 08 Maggio 2020
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