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Da Gorgonzola un dono gustoso alle popolazioni della zona rossa

Col sindaco di Gorgonzola Angelo Stucchi anche don Paolo Zago, negli Anni Ottanta a Saronno come viceparroco e coadiutore: hanno consegnato il formaggio ai sindaci di Codogno e di Casalpusterlengo. Don Paolo Zago è stato a Saronno negli Anni Ottanta, viceparroco e coadiutore dell’oratorio di via Legnani dal 1982 al 1990.

Gorgonzola in dono alle popolazioni nella zona rossa

Gorgonzola in dono alle popolazioni “chiuse” nella zona rossa nel Lodigiano. A portare l’arcinoto prodotto locale sono stati il sindaco della cittadina Angelo Stucchi, insieme a don Paolo Zago, parroco della Comunità Pastorale “Madonna dell’Aiuto”, al presidente della Proloco Donatella Lavelli e al comandante della polizia locale Antonio Pierni. Indossando mascherine e mantenendo le distanze interpersonali prescritte, hanno voluto andare al confine della zona interdetta per esprimere solidarietà e vicinanza da parte di tutta la Città di Gorgonzola ai residenti dei dieci comuni del Lodigiano, consegnando simbolicamente 4 forme di gorgonzola e 3 copie della pubblicazione “Quell’irresistibile profumo alla muffa” di Bruno Giussani e Giuseppe Colangelo.

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Gorgonzola in dono alle popolazioni nella zona rossa 4 di 4

Hanno incontrato al confine della zona rossa il sindaco di Codogno Francesco Passerini ed Elia Delmiglio di Casalpusterlengo.

Don Paolo Zago è stato a Saronno negli Anni Ottanta, viceparroco e coadiutore dell’oratorio di via Legnani dal 1982 al 1990: «Questo nostro gesto di vicinanza e attenzione umane – ha spiegato don Paolo Zago – è stato per me segno di voler donare l’antivirus della fraternità perché con il coronavirus rischia di diffondersi un virus più pericoloso oggi: il virus del sospetto, dell’indifferenza e dell’individualismo».

Generico 2018

Un incontro deciso di slancio tra amministrazione, comunità cristiana e rappresentanza delle realtà associative e organizzato in accordo con le autorità locali per portare un segno concreto, conviviale e quotidiano quale è il dono del formaggio che dà il nome alla città e in cui i gorgonzolesi si identificano.

«In questi momenti in cui i confini sono segnati – ha spiegato Stucchi – siamo ancora più chiamati a manifestare amicizia e ad essere vicini a chi è in difficoltà. Siamo stati la prima delegazione ufficiale che si è spinta al confine e questo gesto inaspettato li ha colpiti, sollevandoli dalle tante tensioni e dalla fatica delle misure restrittive della quarantena, fino quasi a commuoverli. Abbiamo invitato i sindaci incontrati, quando tutto questo sarà finito, a fare festa insieme in occasione della Sagra Nazionale del gorgonzola. Gorgonzola è capace di gesti autentici di solidarietà verso chi ne ha bisogno e penso che tutti debbano esserne orgogliosi».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2020
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