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Avviato monitoraggio vasche del torrente Lura, che hanno salvato il Saronnese dalle esondazioni

Le due vasche di laminazione saranno monitorate per i prossimi sei anni dai ricercatori dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. "Prati del Ceppo modello virtuoso per scongiurare allagamenti"

Generico 04 Dec 2023

Le due vasche di laminazione delle acque del torrente Lura saranno monitorate per i prossimi sei anni dai ricercatori dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). A renderlo noto è lo stesso ente di diritto pubblico, che coordinerà il monitoraggio ambientale delle due vasche che durante le piene garantiscono la sicurezza idraulica di un’ampia superficie all’interno e nelle aree circostanti del Parco Lura.

Spiega Simone Ciadamidaro, ricercatore del Laboratorio Enea Biodiversità e Servizi Ecosistemici: “Il progetto in corso dà seguito a un primo accordo di collaborazione siglato nel 2015 tra Enea e Ente Parco per il monitoraggio della fase di realizzazione delle vasche e di numerosi aspetti dell’ecosistema per valutare l’efficienza ambientale dell’opera”.

Da Enea spiegano che i ricercatori saranno impegnati in attività tecnico-scientifiche che comprendono l’osservazione costante delle diverse componenti ambientali, sia vegetali che faunistiche e il controllo della qualità delle acque. I ricercatori contribuiranno anche alle attività di verifica delle opere di riqualificazione idromorfologica, oltre a dare supporto al Parco affinché la fruizione dell’area avvenga minimizzando gli impatti su flora e fauna.

Il torrente Lura nasce presso il confine italo-svizzero e costituisce il maggior affluente del fiume Olona, nel quale confluisce nei pressi di Milano. Il corso d’acqua, percorrendo un totale di 46 km e drenando un bacino di 120 km² tra le provincie di Como e Varese, attraversa una delle aree più urbanizzate d’Europa, interessata da agricoltura intensiva e da una diffusa impermeabilizzazione del suolo.

Generico 04 Dec 2023
Soglia di sfioro Parco del Lur

“La riduzione dello spazio di pertinenza fluviale, legata all’urbanizzazione intensiva, ha ridotto l’area di possibile espansione del corso d’acqua durante gli eventi di piena, comportando così una situazione di rischio allagamento di importanti centri urbani come Saronno – spiegano dall’agenzia -. Inoltre, la forte antropizzazione dell’area ha causato una massiccia alterazione e impoverimento di flora e fauna, determinando parallelamente la diffusione di specie esotiche invasive. Tale situazione ha comportato gravi criticità per il territorio attraversato dal torrente, tanto che già dagli inizi degli anni 2000, la Regione Lombardia ha proposto a tutti gli attori che insistono sull’area la sottoscrizione di un accordo quadro per la riqualificazione e la messa in sicurezza”.

Aggiunge Ciadamidaro: “Quella dei ‘Prati del Ceppo’, come è chiamata l’area delle vasche, costituisce un esempio ben riuscito di ‘soluzione basata sulla natura’, in grado di assicurare molteplici benefici ambientali, economici e sociali. Una soluzione che ha legato la riduzione del rischio di disastri ambientali, l’adattamento ai cambiamenti climatici con il ripristino e la protezione della biodiversità e degli ecosistemi”.

Generico 04 Dec 2023
Sentieri di fruizione Parco del Lura

Le vasche sono già entrate diverse volte in funzione durante eventi di piena, salvando da danni ingenti Comuni come Saronno; al tempo stesso hanno fatto registrare un aumento della biodiversità del Parco nell’area delle vasche, che è divenuta un centro di attrazione per la pratica di sport e di attività legate all’ambiente, come il birdwatching.

“La situazione di rischio che si è cercata di mitigare nel bacino del Lura è la stessa che ha vissuto l’area in cui scorre il fiume Seveso, esondato recentemente a Milano, fiume che fa parte dello stesso sistema idrografico del Lura. Replicare questo modello virtuoso in altri territori contribuirebbe a ridurre gli effetti e i danni legati alle piene di altri corsi d’acqua, restituendo nello stesso tempo alla popolazione importanti aree naturalistiche ricche di biodiversità”, conclude Ciadamidaro.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 05 Dicembre 2023
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