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Caronno Pertusella, Don Franco: “Sto bene, prego moltissimo. Abbiate fiducia, ne usciremo”

Il parroco è stato il primo caso di coronavirus a Caronno Pertusella, il Comune con il maggior numero di contagi in provincia: "Sono stato curato da persone di una straordinaria finezza umana. Per superare questo periodo serve fiducia, pazienza e responsabilità"

Generico 2018

Caronno Pertusella è il Comune più colpito dal contagio di Covid-19 nella provincia di Varese. Il primo caso di contagio è stato quello del parroco Don Franco Santambrogio, positivo al tampone domenica 23 febbraio, guarito e tornato a casa dopo le dovute cure all’Ospedale Sacco di Milano. Il parroco ci ha raccontato come ha vissuto questi ultimi 20 giorni e come proseguirà il suo periodo di isolamento: 

«Adesso sto proprio meglio, devo rimanere in casa fino al 25 di questo mese per completare il mio periodo di isolamento, ma ogni giorno che passa le mie condizioni migliorano sempre più. Ats mi ha chiesto di indicare le persone con cui ho avuti contatti stretti prima di manifestare i sintomi della malattia affinché queste si mettessero in isolamento preventivo. Tra queste vi erano anche le suore e Don Beniamino».

Don Franco ha raccontato le sensazioni provate in un periodo non facile, tra le cure all’Ospedale di Garbagnate Milanese e il ricovero al Sacco dopo la positività del tampone:

«Fortunatamente ho avuto una forma di infezione lieve. C’è stata ovviamente un po’ di preoccupazione, sappiamo quanto sia pericoloso e misterioso questo virus, ma posso dire di non aver avuto paura. Ero preoccupato, ma allo stesso tempo molto fiducioso: sia all’Ospedale di Garbagnate che al Sacco ho trovato medici, infermieri e personale molto preparato e attento, anche e soprattutto dal punto di vista umano. Davvero delle belle persone, che mi hanno rassicurato e mi hanno portato ad avere grande fiducia, nonostante preoccupazioni normali e legittime. Una fiducia che ho nutrito sia nelle persone che ho incontrato, sia nel Signore. E’ nella mia indole essere una persona che cerca di guardare sempre al futuro, alle risorse e alle prospettive».

Il parroco ha sottolineato il grande valore umano di medici e infermieri, in un momento in cui queste figure rappresentano il punto di riferimento per affrontare la pandemia:

«Certamente questa è una situazione grave, io stesso avevo l’ossigeno attaccato e facevo la terapia, ma sono sempre stato molto fiducioso. Abbiamo medici e infermieri competenti e dotati soprattutto di una straordinaria finezza umana, di grandi valori morali, che mostrano anche di fronte all’evidente stress dovuto al carico di lavoro e alla pressione psicologica alla quale sono sottoposti in questo periodo. Ho personalmente ringraziato tutti quelli con cui ho avuto a che fare, sono davvero soddisfatto e grato per il lavoro che hanno fatto e che stanno portando avanti per il bene di tutti».

Don Franco ha ringraziato tutta la comunità di Caronno Pertusella, e non solo, per la vicinanza e l’affetto mostratogli durante il periodo di cure:

«Ho percepito la solidarietà, la vicinanza e la preghiera di molte persone e fedeli, soprattutto dalla nostra comunità di Caronno: mi sono sentito circondato da un grande abbraccio, e questo mi dà ulteriore fiducia. Paradossalmente, si nota una vera vicinanza in un momento in cui siamo costretti a stare distanti. C’è un modo fraterno di stare insieme, e si sono trovate vie alternative affinché questo desiderio di comunione e di vicinanza si manifesti comunque. E’ questo è davvero qualcosa di estremamente positivo».

Il parroco ha infine spiegato in che modo sta vivendo il periodo di isolamento, prima di lanciare un forte messaggio di speranza a tutti i fedeli:

«In questi giorni prego, prego tantissimo, e celebro la messa in casa, ovviamente da solo, per tutta la nostra comunità. Mi dedico alla casa e mi arrangio in cucina. Inoltre ho molto tempo per leggere e per meditare, portando avanti una vita domestica e “normale”. C’è chi mi porta la spesa e mi porta il giornale tutti i giorni, il nostro sacrista o altre persone della parrocchia. Alle persone voglio lanciare un messaggio di grande speranza e fiducia, perchè senza dubbio c’è preoccupazione e dolore per la morte di alcuni nostri concittadini, il che è una cosa che addolora tanto. Ma invito tutti a guardare avanti con tanta speranza, di fidarsi delle indicazioni che ci vengono date e delle raccomandazioni, che sono il primo modo per evitare la diffusione del virus. In questo modo si fa il bene proprio, ma si fa soprattutto il bene degli altri. Tutto passerà, ci vuole tempo e questo richiede fatica, ma in questa situazione abbiamo l’occasione di rinnovare la nostra solidarietà e il desiderio di vicinanza, che i nostri concittadini hanno già ampiamente dimostrato. Mi sento di dire di guardare al futuro con fiducia: andrà tutto bene, come scrivono e disegnano i nostri bimbi. Bisogna avere pazienza e responsabilità, condividendo le gioie e anche i grandi dolori, ma sempre insieme, dimostrando l’amore per il nostro prossimo».

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Pubblicato il 16 Marzo 2020
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