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Ascom Saronno: “Fuori luogo alimentare allarmismi”

Concommercio Ascom Saronno commenta l'ordinanza del sindaco di Saronno sullo stop al mercato cittadino

Mercato di Saronno, spostate le bancarelle in piazza dei Mercanti

Concommercio Ascom Saronno commenta l’ordinanza del sindaco di Saronno sullo stop al mercato cittadino

Saronno, annullato il mercato del mercoledì

Confcommercio Ascom Saronno, nella persona del Presidente Andrea Busnelli, non entra nel merito della decisione del sindaco saronnese di sospendere, tramite un’apposita ordinanza, il mercato cittadino.

Un provvedimento che ogni singolo sindaco può adottare qualora ritenga opportuno allargare il provvedimento della Regione Lombardia, allo scopo di ulteriormente contenere il rischio di diffusione del CORONAVIRUS. 
Tuttavia, leggere nell’ordinanza l’affermazione che, stando alle statistiche, Saronno potrebbe essere teatro di 1.200 decessi è fuori luogo perché alimenta allarmismi. In questo momento abbiamo solo bisogno di dare sicurezze.

Restando in tema di provvedimenti riferiti ai mercati cittadini, il Presidente evidenzia la mancanza di uniformità nelle chiusure delle attività commerciali tra mercati all’aperto e centri commerciali. Se per questioni di carattere sanitario il mercato di Saronno del mercoledì viene sospeso, in base allo stesso principio nella stessa giornata identico provvedimento dovrebbe essere assunto anche per i centri commerciali, così come del resto prevede l’ordinanza regionale che impone al sabato e alla domenica la sospensione di tutte le attività, sia nei mercati che nei grandi centri di vendita, ad eccezione dei soli alimentari.
A riguardo, Confcommercio Ascom Saronno, unitamente alle altre #Confcommercio della provincia, stenderà un documento da sottoporre alle autorità competenti affinché vengano valutate con molta attenzione le “misure contingenti” che toccano il commercio. Bisogna infatti rendersi conto che adottare misure sbagliate (o sperequative) può portare ad un enorme danno economico.

Se limitare il contagio del #CORONAVIRUS è giustamente una priorità, lo deve essere anche la salvaguardia del lavoro in ottica futura di tutte le persone e le famiglie che hanno come unico sostentamento lo stipendio derivante dalla propria attività o dall’attività della quale sono dipendenti.
un confronto, nel 2014 il numero era di 2.180) su un totale di 13.992 a livello nazionale.

Abbonamento Musei. Nel panorama delle più importanti realtà in tema culturale in Lombardia, non si può non fare riferimento alla Associazione Abbonamento Musei, presente adesso in tre Regioni, tra cui la Lombardia. La card di Abbonamento Musei si è dimostrata un sistema vincente per promuovere l’accesso alle mostre ed ai musei inseriti nel circuito. Gli ultimi numeri riferiti a questo circuito (AbbonamentoMusei, 2019) ci dicono che in Lombardia (dove è presente dal 2015) nel 2019 (primo quadrimestre) ci sono 26.000 abbonamenti attivi, con una crescita rispetto al corrispondente periodo del 2018 del 30%. Il suo parterre di abbonati ne fa la più grande associazione di welfare culturale in Italia.

Spettacolo dal Vivo e Attività Audiovisive. Costituito da una solida rete produttiva e distributiva e da una buona tenuta della domanda, il settore dello spettacolo colloca stabilmente la Lombardia in una posizione di primo piano a livello nazionale. In regione risultano attive 5.360 imprese dello spettacolo. Gli ultimi dati resi disponibili da ISTAT, sulla base delle rilevazioni SIAE (ISTAT, 2018), mostrano che il peso della Lombardia rispetto al Paese (nel 2017) era pari al 16,5% delle rappresentazioni teatrali e musicali, al 20,1% dei biglietti venduti e, infine, al 24,1% del valore di “spesa al botteghino” sempre per questa tipologia di spettacoli.  L’adeguamento tecnologico e strutturale delle sale destinate ad attività di spettacolo è un elemento cruciale per garantire lo sviluppo imprenditoriale del settore e per garantire la presenza di presidi culturali sul territorio regionale.  Nel corso degli ultimi anni sono stati fondamentali in tal senso i contributi erogati da Regione Lombardia. Nei prossimi anni l’impegno sarà quello di incentivare i soggetti gestori ad attrezzare le sale affinché siano il più possibile accessibili ai disabili sensoriali.

Imprese culturali creative. I numeri del settore delle imprese culturali e creative li fornisce il IX Rapporto Symbola del 2019 (Unioncamere Nazionale – Fondazione Symbola, 2019), che indica l’importanza del “Sistema Produttivo Culturale e Creativo” stimando nel 6,1% il suo contributo al PIL nazionale nel corso del 2018, con 1,55 milioni di occupati (anche qui, 6,1% del totale nazionale). Un segmento dell’economia con performance tra le migliori ed in crescita rispetto all’anno precedente.
In Lombardia, questi valori diventano 25.371,6 euro di Valore aggiunto, con un incremento rispetto al 2017 di +3,2% ed un peso sul valore aggiunto nazionale del 26,5% (come dire che più di un quarto del valore aggiunto delle imprese culturali e creative viene generato in Lombardia). L’occupazione restituisce valori simili, con 364.800 addetti, pari al 23,5% degli occupati del settore a livello nazionale, e un andamento positivo (+2,0%) rispetto al 2017.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2020
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