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Davide Marzullo, da Uboldo alla corte di Antonino Cannavacciuolo

È un uboldese il vincitore dell’Antonino Chef Academy, il programma in onda su Sky con Antonino Cannavacciuolo: vincendo la sfida finale è entrato a far parte della brigata di Villa Crespi, il ristorante stellato dello chef napoletano

Generico 2018

È un uboldese il vincitore dell’Antonino Chef Academy, il programma in onda su Sky con Antonino Cannavacciuolo.

Si chiama Davide Marzullo e nella finalissima si è regalato, oltre alla vittoria, anche l’ingresso nella brigata di Villa Crespi, il ristorante stellato di Orta San Giulio dello chef napoletano.

Nel corso della finale di Antonino Chef Academy erano in quattro a contendersi la vittoria: Petito, Liu, Bartolini e Marzullo. Proprio questi ultimi due si sono giocati il testa a testa attraverso un piatto-manifesto che parlasse delle loro storie e che li rappresentasse in tutta la loro personalità.

A vincere la competizione è Davide Marzullo, il giovane di Uboldo, che realizza il sogno di entrare a far parte della brigata stellata di Villa Crespi. Il ventitreenne, ex studente dell’Ipc Falcone di Gallarate, si avvicina ai fornelli grazie allo zio, proprietario di un ristorante. Da quel momento coltiva con ardore la sua passione per la cucina e i frutti non tardano ad arrivare: «La mia è una vera e propria ossessione, il poco tempo libero che ho lo dedico alla cucina, ha detto a Sky.

La vittoria e le parole di chef Cannavacciuolo lo rendono fiero: «Ho vinto e sono super contento. Mi sono sentito per la prima volta al primo posto, nella vita sono sempre stato vicino dal prendere ciò che volevo. Oggi ci sono riuscito. Ho fame di lavorare bene e di sacrificarmi per lo Chef». Il risultato di oggi è la somma di sette anni di gavetta in cucina, ma anche di tutto ciò che ha imparato in Accademia. Il suo “message in a bottle”, il piatto biografico che ha conquistato il Prof, riflette lo spirito d’iniziativa, la tecnica e l’estro creativo di un vero talento. Il roll di carpaccio di trota con le sue uova, vongole, pompelmo e salsa al burro acido accompagnato da un elegante pont souffle, (una patata soffiata a due temperature di olio diverse), è un piccolo capolavoro che porta la firma di chi sa dosare bene tecnica e fantasia e non ha paura di osare per spingersi oltre i confini della sua comfort zone.

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Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it
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Pubblicato il 18 Dicembre 2019
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