Arianna Bottinelli nuova direttrice del Parco Pineta: “Una squadra unita fa crescere il Parco e chi lo vive”
L'ente che gestisce i cinque parchi dell'ATE Insubria Olona, guidato dal presidente Mario Clerici, ha scelto una nuova figura per guidare il periodo di forte cambiamento

«Una squadra che crede nei progetti dell’ente è il vero motore della crescita del Parco e questo impegno viene percepito chiaramente da chi il Parco lo vive». Con questa convinzione Arianna Bottinelli inizia il suo nuovo incarico come direttrice del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, presieduto da Mario Clerici.
Laureata in Scienze ambientali, Arianna Bottinelli porta con sé un ricco bagaglio di esperienze nella progettazione ambientale e nella gestione amministrativa, ma soprattutto una grande passione per le persone e il lavoro di squadra.
Come definiresti la tua esperienza prima di arrivare al Parco Pineta?
«Dopo la laurea ho lavorato per diversi anni con l’Università dell’Insubria, occupandomi di ecologia vegetale e botanica applicata. Poi, dopo alcune esperienze che mi hanno fatto capire quanto fosse necessario un approccio più completo nella gestione dei progetti ambientali, ho aperto la mia attività come consulente per enti pubblici. Ho sempre dato grande importanza al contatto umano e alla crescita personale, per questo ho deciso anche di insegnare come docente di sostegno nelle scuole medie. È stata un’esperienza che mi ha profondamente segnato e arricchito, facendomi scoprire lati di me stessa che non conoscevo. Colgo l’occasione per ringraziare Fortunato Turcato, il primo sindaco che ha creduto in me, facendomi capire quanto la collaborazione con le amministrazioni comunali potesse essere una strada ricca di soddisfazioni e risultati importanti per il territorio».

Perché hai scelto di candidarti al ruolo di direttore del Parco?
«Questo ruolo rappresentava una sintesi perfetta delle mie competenze. Ero incerta all’inizio, ma ho avuto il sostegno di colleghi fidati che mi hanno convinto a provarci. La scelta si è rivelata giusta, perché oggi sento di essere nel posto dove posso fare davvero la differenza».
Qual è il primo obiettivo che ti sei posta?
«Senza alcun dubbio, lavorare sulla squadra. Quando sono arrivata al Parco Pineta ho subito percepito il bisogno di creare maggiore coesione. Credo che la chiave di ogni successo sia lavorare bene insieme, conoscersi anche fuori dal lavoro, capire i punti di forza e le debolezze di ognuno per integrarle in modo costruttivo. Abbiamo già iniziato con attività semplici, come cene e momenti conviviali, per costruire relazioni autentiche. Il mio obiettivo è vedere le persone felici di venire al lavoro, motivate e orgogliose di quello che fanno».
Quali sono le sfide che ti attendono al Parco Pineta?
«Sicuramente il Parco sta vivendo un momento di grande espansione, avendo assunto anche la gestione di altri parchi locali nell’ambito dell’ATE Insubria Olona. Questo comporta la necessità di costruire rapporti efficaci con un numero crescente di amministrazioni locali. Amo molto questo aspetto, perché il confronto con le persone e con le amministrazioni è una parte fondamentale del mio lavoro che mi entusiasma sempre».
Che cosa significa per te un buon risultato?
«Un buon risultato per me è prima di tutto vedere che il nostro lavoro si traduce in benefici concreti per il territorio e per le persone che vivono e frequentano il Parco. Credo fortemente che questo possa avvenire solo se alla base c’è un gruppo di lavoro unito, che sappia collaborare e sostenersi reciprocamente. Vorrei che ogni persona coinvolta sentisse che il risultato è anche merito suo».
Fuori dal lavoro, qual è il tuo rapporto con la tecnologia e i social?
«Sono una persona piuttosto riservata e preferisco di gran lunga leggere un libro piuttosto che passare il tempo sui social. Amo i momenti autentici e sinceri con le persone reali, penso che le relazioni umane dirette siano insostituibili».
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