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Scuola Rodari, la commissione d’inchiesta tra rimpalli di responsabilità e polemiche

Lunghissima discussione terminata alla 1.24: ricostruito l'iter che ha portato alla rinuncia obbligata del finanziamento da 4 milioni di euro, con rimbalzi di responsabilità, accuse reciproche e una certezza: la scuola si farà grazie al nuovo finanziamento regionale da 7 milioni ottenuto dal Comune

Generica 2020

Il consiglio comunale di Saronno si è aperto con un minuto di silenzio chiesto dal gruppo di Obiettivo Saronno in memoria di Giuseppe Landonio, cittadino benemerito insignito della Ciocchina nel 2015 per il suo impegno nel mondo del volontariato, in particolare all’oratorio di via Legnani dove è stato un punto di riferimento per tutta la vita.

Dopo i tradizionali problemi tecnologici alla trasmissione in streaming del consiglio comunale l’assemblea si è dedicata ai due punti all’ordine del giorno, vale a dire quelli sulla commissione d’inchiesta sulla Scuola Rodari e sulla verifica di bilancio, invertiti per permettere all’assessore al Bilancio Domenico D’Amato, febbricitante, di essere presente e coordinare i lavori.

Il punto sulla Scuola Rodari è stato preceduto da un dibattito lungo e acceso sulla scelta di mettere o non mettere ai voti la presa d’atto delle risultanze della commissione d’inchiesta e dalla richiesta, respinta, di Raffaele Fagioli di eliminare alcune parti della relazione che riguardano il suo operato.

Ad esporre i risultati della commissione per la maggioranza Simone Galli che ha ricordato le 15 riunioni della stessa e le persone sentite, l’estensore del primo progetto (mai validato) Roberto Bonelli, l’architetto Stevenazzi ex dirigente comunale, l’ex assessore Ciceroni, il sindaco Airoldi, l’ex sindaco Fagioli e l’ex assessore Lonardoni. Altri sono stati sentiti e hanno risposto in forma scritta. Sono stati ricostruiti gli eventi dal 2017 al 2022, il progetto del 2018, l’assegnazione del finanziamento ministeriale da 4 milioni di euro del 2020 e i 60 mila euro arrivati per la progettazione, l’affidamento per la realizzazione nel febbraio 2021 con l’evidenza di alcune criticità rispetto allo studio di fattibilità (rilievi fonometrici di distanza dalla ferrovia, stabilità della palestra da abbattere e ricostruire e altre), il termine non rispettato per la consegna dei lavori al 6 novembre e la richiesta di proroga del 17 novembre, respinta al mittente il 22 novembre via pec (non conosciuta da sindaco e assessore, che ha affermato di aver saputo del diniego solo il 7 dicembre), l’approvazione in variante del progetto del 25 novembre, la richiesta di Airoldi ad Anci per non perdere il finanziamento a dicembre, la relazione dell’ex assessore Ciceroni che sollevava due criticità (la richiesta di proroga arrivata dopo la scadenza del bando e il fatto di essere stata messa a conoscenza del diniego della proroga solo il 7 dicembre). Dalle risultanze della commissione d’inchiesta è emerso che i termini non sarebbero stati rispettati e lo si sapeva da tempo, da maggio circa, quando i lavori non erano ancora stati affidati. A inizio 2022 Saronno ha partecipato al bando regionale per la realizzazione della nuova Scuola Rodari, elaborato dalla stessa società Teco+, bando vinto e finanziato con 7 milioni di euro, ricevuto il quale il Comune ha dovuto rinunciare al finanziamento di 4 milioni di euro stanziati dallo Stato (i due finanziamenti per la stessa scuola non sono infatti compatibili): «Lo studio di fattibilità dell’architetto Bonelli non è mai stato validato, c’è stato un ritardo di 5 mesi per la progettazione, le tempistiche erano note alla precedente amministrazione ed era evidente che non si sarebbero potuti rispettare i tempi fin da subito – ha letto Galli -. La stessa assessore Ciceroni sapeva che non si sarebbe potuto rispettare i tempi e ha ammesso di aver dato per scontato che la proroga sarebbe stata chiesta per tempo, anche se non ha evidenziato la problematica del possibile mancato rispetto dei termini. In sostanza, i tempi del bando ministeriale, considerando anche la pandemia, erano stretti in origine e già a settembre 2020 si poteva supporre la difficoltà di rispettare i tempi del 6 novembre 2021. È storia nota a tutti l’aumento dei prezzi, la difficoltà di reperire materiali e anche il Ministero avrebbe potuto riprogrammare le scadenze del bando, dato che anche altre amministrazioni comunali hanno avuto problemi. L’amministrazione Airoldi è andata avanti e ha ottenuto un altro finanziamento con un progetto di alto livello qualitativo per realizzare un’opera strategica per tutta la città».

Il presidente della commissione Raffaele Fagioli ha ringraziato chi ha lavorato in questi due mesi e mezzo, fatti di 22 ore di sedute, lo studio dei documenti e le relazioni a titolo gratuito. La relazione delle minoranze parte dall’idea del 2018 per lo studio di progettazione della scuola Rodari, con l’amministrazione Fagioli che ha optato per la ricostruzione della scuola, mantenendo palestra e magazzino, chiedendo un finanziamento tramite bando per 4 milioni più 1 messo a disposizione dal Comune e 60 mila euro per la progettazione esecutiva. Sul ritardo dell’assegnazione della progettazione è stato spiegato dall’ex assessore Lonardoni e dall’ex sindaco Alessandro Fagioli (maggio 2020/settembre 2020) con la pandemia e con il fatto che i tempi fossero stati previsti nel cronoprogramma. Sulla richiesta delle proroghe, sia Lonardoni che Fagioli hanno ricordato come le richieste vadano avanzate prima delle scadenze dei termini e che si possono ottenere rinvii dialogando con gli erogatori dei finanziamenti. «Anche con l’amministrazione Airoldi ci sono stati 3 mesi di silenzio, con l’assessore Ciceroni che ha affermato di non essere stata messa a conoscenza di riunioni sullo stato dell’arte del progetto. Il preventivo del progetto rivisto è lievitato a 8,5 milioni con varianti rispetto al progetto iniziale – ha detto Fagioli -. I ritardi nella richiesta di proroga sono stati evidenti, sindaco e giunta non hanno vigilato a dovere. La nuova amministrazione ha voluto variare il progetto».

Marta Gilli, anch’ella commissaria (in quota Forza Italia), ha evidenziato come «il termine di 18 mesi fosse stringente sì, ma ci sono stati fin da subito ritardi ingiustificati e ingiustificabili. Anche l’amministrazione Airoldi ha accumulato ritardi nell’aggiudicazione dei lavori e non c’è stata una vigilanza adeguata per il rispetto dei termini da parte dell’assessore Ciceroni delegato dal sindaco. Lo stesso sindaco Airoldi con le sue dichiarazioni “quella progettata dalla passata amministrazione è una scuola di cartone” ha voluto prendere una posizione politica, rifiutando di fatto un progetto marchiato Fagioli per proporre un progetto griffato Airoldi. Resta la responsabilità politica dell’assessore Ciceroni, felicemente ignara di quello che dovrebbe essere il ruolo di un assessore, oltre a quello dell’amministrazione tutta».

Il sindaco Airoldi ha evidenziato come Saronno avrà una delle quattro migliori scuole che avrà la Lombardia: «Siamo arrivati quarti su 200. Il progetto vecchio l’ho definito “scuola di cartone” perché questo era, una scuola progettata male e con tanti limiti. La nuova Rodari costerà di più, e sarà una scuola d’eccellenza. Questo è il segno dell’incapacità politica della mia amministrazione», ha chiosato in modo ironico.

Duro con l’ex assessore Ciceroni il presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli, consigliere comunale di “Con Saronno”: «Ci sono state delle indubbie problematiche. Il Covid e la smobilitazione degli uffici comunali, la mancanza di una seria riprogrammazione del Ministero, il tempo eccessivo impiegato dall’amministrazione Fagioli, il progetto di massima con diverse criticità che lo hanno reso inutilizzabile, l’assenza di un un intervento del Governo che ha ignorato le problematiche evidenti che si sono venute a manifestare. Il diniego ad una proroga del 22 novembre 2021 con una pec di una riga firmata da un oscuro funzionario, comunicazione anomala e oscura, ha creato una situazione complicata per gli uffici, alle prese con la soluzione delle criticità esistenti ed evidenziate da subito. Sul ruolo dell’ex assessore ai Lavori pubblici Ciceroni c’è invece molto da dire: non ha vigilato a dovere sulle tempistiche, pur sapendo che già a maggio sarebbe stata dovuta essere chiesta una proroga, mai chiesta e mai sollecitata: dalle audizioni emerge un comportamento non impeccabile dell’ex assessore nel ricoprire il proprio ruolo, con tutto quello che ne è conseguito».

Lunga e calda (non solo per il clima di questo luglio bollente) la discussione.

Per Cristina Dho, Luca Amadio, Luca Davide (con un battibecco alla 1.15 a conclusione della seduta) e Lorenzo Puzziferri di Obiettivo Saronno la commissione d’inchiesta ha fallito e si è dimostrata illegittima: «Non esistono documenti che attestino una sola responsabilità di Novella Ciceroni per la scadenza dei termini, mentre sindaco e uffici erano a conoscenza di aspetti dei quali non era nemmeno messa a conoscenza l’ex assessore. In tutta questa storia ci sono accuse di cartone: volevate allontanare Obiettivo Saronno? Volevate un capro espiatorio? Volevate denigrarci? Potevate fare meglio. L’ex assessore Ciceroni ha risposto a tutte le domande con sincerità e trasparenza, al contrario di altri. Speriamo che qualcun altro si renda conto della situazione e metta fine a questa agonia per la città di Saronno. È ora di smetterla di raccontare bugie ai cittadini saronnesi»; Agostino De Marco di Forza Italia ha ringraziato i membri della commissione per il lavoro svolto e ha dato ragione a Gilli per le sue conclusioni; l’ex sindaco Alessandro Fagioli ha ripercorso l’iter che ha portato al finanziamento: «Se 4 mesi sono da imputare alla mia amministrazione, i restanti 14 non lo possono essere. Il progetto preliminare non può essere paragonato allo studio di fattibilità, sono mondi diversi. Il sindaco deve fare il sindaco, in tutta la ricostruzione manca questa figura. A Obiettivo Saronno dico che questa è la politica, questo è quello che capita, oggi lo state vivendo sulla vostra pelle, viaggiate su binari vostri, ma vanno capite anche le posizioni degli altri. C’è stata una pandemia, siamo stati bloccati per mesi, abbiamo passato un periodo che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Da ottobre, novembre, dicembre a nessuno è venuto in mente di sentire il Ministero evidenziando i ritardi e chiedendo un tempo in più per agire? Possibile che non sia venuto in mente a nessuno? Mi sembra una cosa assurda. Evviva i 7 milioni per il nuovo progetto, ma che non passi la linea che era tutto programmato. I 4 milioni più 1 accantonato sono stati persi, con quei soldi si potevano fare non una ma due scuole magari. Io mi prendo le mie responsabilità, ma anche voi dovete prendervi le vostre e il sindaco in primis lo deve fare»; per Claudio Sala della Lega è il sindaco ad essere venuto meno al suo incarico di primo cittadino, «che deve essere un coordinatore, un manager che però non ha vigilato con attenzione come avrebbe dovuto su una partita così importante, mentre ha voluto cambiare il progetto allungando i tempi per denigrare l’operato della passata amministrazione, dimostrando mancanza di buon senso innanzitutto», con il consigliere Giampietro Guaglianone di Fratelli d’Italia che ha evidenziato problematiche logistiche fin dall’inizio dei lavori e ha attaccato il sindaco Airoldi per le sue risposte «evasive e poco precise, tanti “non ricordo” e scaricabarile. Sindaco e assessore alla prova dei fatti si sono dimostrati incapaci di fare il loro lavoro, il voto può essere un 4, anzi 4 meno meno, nessuno si è assunto la responsabilità politica di aver perso un finanziamento lasciato in eredità dalla passata amministrazione. Il sindaco dovrebbe avere la dignità di dimettersi e mettere fine a questa agonia»; la consigliera Francesca Rufini di Tu@ Saronno ha detto che «finalmente si è arrivati a questa seduta, senza parlare di possibili querele e ricamare altro. Saronno ha ricevuto un finanziamento da 7 milioni di euro, quindi il senso della commissione ha perso di valore: Saronno avrà la sua scuola, il resto è gossip politico. Sulle ricostruzioni e su correttezza e trasparenza poi ci sarebbe moltissimo da dire: è stato un pessimo esempio di strumentalizzazione per i propri fini da parte di qualcuno. Dalle carte e dai documenti si è evidenziata l’inadeguatezza dell’ex assessore Ciceroni»; Mattia Cattaneo della lista civica Airoldi Sindaco ha ricordato come «ci sia stato uno stravolgimento della verità da parte di parte della minoranza nei mesi di lavoro della commissione. Il 16 giugno è stato erogato il finanziamento da 7 milioni dalla Regione, non essendo possibile ricevere due finanziamenti per lo stesso oggetto, il Comune ha rinunciato ai 4 milioni stanziati dallo Miur: il 16 giugno quindi è scaduto il senso stesso della commissione, ma abbiamo voluto andare avanti lo stesso. Si sarebbe dovuto correre fin da subito per rispettare i tempi, ma fin da subito ci sono stati ritardi su ritardi che hanno di fatto reso impossibile stare nei tempi fissati dal bando. C’è stato un ritardo nel chiedere una proroga dei termini? Sì, e la responsabilità va data a chi era responsabile di quell’assessorato che ha lavorato a detta degli stessi tecnici “a stretto contatto con gli uffici”. Per fortuna, anzi per merito, Saronno è riuscita ad aggiudicarsi un finanziamento che darà alla città la nuova scuola attesa da decenni»; il capogruppo del Pd Francesco Licata ha evidenziato alcuni punti: «Finalmente si è parlato nella sede più opportuna, il consiglio comunale, senza doverci sottoporre a tribunali social che hanno la verità, vera o supposta, in tasca. La Rodari è una scuola che serve ai bambini di Saronno, bambini che hanno rischiato di perdere l’occasione di avere una scuola adeguata e moderna. Le criticità sull’iter ci sono state, ma le responsabilità dell’ex assessore Ciceroni sono evidenziate dalle sue stesse parole: il non aver vigilato sullo sviluppo, il non aver voluto fare “il cane da guardia” degli uffici o dei progetti detto in audizione fa cadere le braccia, perchè si parlava di una questione centrale per la città, per il suo assessorato. Era un progetto per cui le date sarebbero dovute essere scritte da ogni parte, a casa, in auto, in ufficio. L’assessore ha un compito preciso, vigilare è tra questi e non è stato fatto, lo ha detto lei stessa. Non è nemmeno stata richiesta la proroga nei tempi previsti, si sono fatti scadere i termini e ci sono responsabilità precise. Ma oggi possiamo guardare al futuro, l’amministrazione comunale è stata capace di ottenere 7 milioni di euro per realizzare la nuova scuola, un’ottima notizia per i saronnesi. Questa spiacevole vicenda andrebbe chiusa in un cassetto, anche se le responsabilità sono evidenti e i cittadini le hanno comprese da tempo».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 22 Luglio 2022
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