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Quando Castelseprio batteva moneta, ai tempi dei longobardi

Nel periodo finale del Regno Longobardo il castrum di Castelseprio aveva diritto di zecca. Sabato 11 dicembre un evento speciale con annullo filatelico dedicato proprio alla moneta

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Cosa fa di un gruppo di case una città? Non le dimensioni dell’abitato, ma la funzione per un territorio: oggi la presenza di un ospedale o di scuole superiori o uffici pubblici, ad esempio. In passato c’erano altre caratteristiche importanti, ad esempio il privilegio di tenere un mercato regolare. O ancora la possibilità di battere moneta.

Il diritto di battere moneta caratterizzò ad esempio, durante il regno longobardo, il castrum di Castelseprio. Accadde oltre mille anni fa e oggi viene ricordato anche da un annullo filatelico speciale, proposto da Poste Italiane con un evento ufficiale che vedrà anche la presenza di archeologi e dell’assessore regionale alla cultura, oltre che dei sindaci della zona.

Il Tremisse Aureo di Desiderio

L’annullo riproduce la moneta Longobarda denominata Tremisse Aureo di Desiderio, emessa dalla zecca di Castelseprio e ritrovata nello stesso comune qualificato per questo “Città Regia”. I tremissi aurei stellati emessi da Desiderio (756-774) negli ultimi anni di Regno si distinguono dalla monetazione corrente per la stella battuta sul diritto e per il titolo di Flavia che accompagna il nome della località. Sono state molte e varie le interpretazioni del significato di queste particolari monete, che caratterizzano città e castelli posti lungo tracciati viari strategici per la difesa e i commerci (Lucca, Milano, Castelnovate, Pisa, Piacenza, Pombia e Treviso).

Il titolo di Flavia fa riferimento al sovrano e le città insignite di questo nome sarebbero, quindi, regie e dotate di privilegi connessi forse alla presenza di una zecca sul posto: in ogni modo si tratta di città protette dal re perchè sedi di truppe, la cui fedeltà era importante per la difesa del Regno. Un dato è certo: queste città sono unificate dallo stesso forte legame con il potere sovrano. Le varianti epigrafiche dei nomi delle città sono molte, probabilmente, dipendono dal monetiere; nel caso di Seprio, il nome è scritto nelle versioni SEBRIO, SIBRIO, SEBRIOC, SEBRIOI, SEBRIOPV, SEBRIOS, SEBRIOT.

Siamo figli anche dei Longobardi

La giornata con annullo filatelico a Castelseprio

Castelseprio è uno dei Comuni scelti da Poste Italiane in Lombardia per presentare ai cittadini i temi della filatelia e della scrittura legati alle tradizioni e al patrimonio culturale della comunità. L’annullo filatelico dedicato sarà disponibile nel corso dell’evento in programma sabato 11 dicembre dalle 11:00 alle 14:00 nella sala consiliare del Comune di Castelseprio.

All’evento è prevista la presenza del sindaco, Silvano Martelozzo e la sua giunta, dell’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, prof. Stefano Bruno Galli, del sindaco di Gornate Olona, Paolino Fedre, della Responsabile del Parco Archeologico di Castelseprio, dott.ssa Sara Masseroli, della Responsabile Centro Studi Archeologici di Varese, dott.ssa Lucina Caramella, della Responsabile Monastero di Torba Turismo F.A.I, dott.ssa Simona Gasparini, e di altre figure istituzionali.
Poste Italiane e il Comune di Castelseprio celebreranno insieme alla cittadinanza i dieci anni del sito Unesco “I Longobardi in Italia, I Luoghi del Potere (568-774 d.C)”.

L’annullo dedicato all’iniziativa è nel formato tondo e riproduce, appunto, la moneta Longobarda denominata Tremisse Aureo di Desiderio emessa dalla Zecca di Castelseprio. Per l’occasione sono state prodotte in tiratura limitata anche delle cartoline che riproducono l’immagine del Viaggio a Betlemme, affresco presente all’interno della chiesa di S. Maria Foris Portas e il Tremisse Aureo di Desiderio in oro.

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L’iniziativa di Castelseprio è parte del programma dei nuovi impegni per i Comuni italiani con meno di 5mila abitanti, è coerente con la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e con l’attenzione che da sempre l’Azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente popolate. La realizzazione di tali impegni è consultabile sul sito web www.posteitaliane.it/piccoli-comuni.
Nei mesi scorsi era stata teatro di un altro annullo Golasecca, altra località di grande importanza per l’archeologia nel Varesotto: in quel caso l’annullo riproduceva un’urna della “Civiltà di Golasecca”, risalente all’Età del Ferro.

A Golasecca l’annullo filatelico dedicato ai piccoli comuni

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 09 Dicembre 2021
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