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Morandin: “Tre Valli Varesine e Sport: dall’amministrazione slogan studiati, mentalità chiusa e scarso senso pratico”

Stefano Morandin, esponente della Lega di Saronno e membro della Commissione Sport, riflette sulla visione d'insieme dello sport cittadino e risponde ai sostenitori dell'amministrazione sulla scelta di rinunciare alla Tre Valli Varesine

Generica 2020

Stefano Morandin, esponente della Lega di Saronno e membro della Commissione Sport, riflette sulla visione d’insieme dello sport cittadino e risponde ai sostenitori dell’amministrazione sulla scelta di rinunciare alla Tre Valli Varesine.

Non mi aspettavo che il mio precedente comunicato avrebbe suscitato la risposta di uno degli esponenti politici più mediatici della città.

Luciano Silighini Garagnani, cita Tito Livio: “potius sero quam nunquam”, meglio tardi che mai. A leggere queste parole mi sovviene l’espressione che Renzo rivolge a Don Abbondio, nei Promessi Sposi del Manzoni: “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?”

Già perché dopo parole così importanti, è tornato alla sua occupazione principale: fare un gran cinema.
Dato che mi occupo di sport, e non della settima arte, mi sarei però aspettato una risposta in tema.
Accusa l’amministrazione Fagioli di essere stata la peggiore in 70 anni a Saronno. Giudizio che mi pare forte, esagerato anche, forse mosso da rancori personali.

Perché stando in tema di sport definire quella Fagioli la peggiore negli ultimi 70 anni mi pare alquanto sconclusionato come giudizio.
Partiamo dalla situazione ereditata dalla precedente giunta, quella Porro, a guida PD. Definirla tragica è un eufemismo.

Quanti ricordano il piagnisteo dell’ex sindaco su Rai 3, in un tg regionale, per lo stato delle tribune e della pista? Se lo stadio cittadino era così ridotto a mal partito era responsabilità di un susseguirsi di gestioni lassiste in merito, che partono da quel Gilli, fortemente sostenuto dal buon Silighini.
Chi ha trovato i fondi e ha provveduto a rimettere in condizioni di agibilità la tribuna principale, gli spogliatoi e la pista? La giunta Fagioli.

Cosa che sarebbe il caso ricordasse anche l’attuale assessore allo sport, Musarò, che durante la commissione sport di lunedì sera ha menzionato presunti impianti non a norma e non in sicurezza in città, salvo poi non essere minimamente in grado di spiegare quali fossero. Vada a ripassare quanto fatto nei 5 anni precedenti: oltre allo stadio, altri impianti sono stati oggetto di interventi di messa a norma.

Questi interventi hanno riguardato palestre delle scuole, pala Dozio e Pala Exbo, con inaugurazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio coperta. Si aggiunga l’acquisizione di uno spazio per permettere l’ampliamento del campo da softball, casa delle vicecampionesse d’Italia, che a breve ospiterà gli Europei, con l’idea di farne anche un centro federale. Così si lavora per promuovere seriamente lo sport in una città, portando le nazionali, le federazioni e le competizioni internazionali. Non con gli slogan.

Anche gli ultimi interventi destinati alla piscina locale, sono stati previsti e messi a bilancio dalla precedente amministrazione. Sarebbe interessante avere una risposta dall’assessore allo sport, oltre allo scaricabarile, verso altri assessorati, e al limitarsi a dire che il suo compito è promuovere lo sport. Come pensa di fare se non si interessa nemmeno dello stato delle strutture?

Se ho già parlato del softball, molto è stato fatto anche per il sostegno del resto dello sport locale.
Si è provato a sostenere l’atletica, organizzando suggestive gare di salto con l’asta in Piazza Libertà, il running, con il Running Day, e il ciclismo, con la tanto vituperata Tre Valli Varesine.

Si è anche cercato di dar modo di tenersi in forma a quelle persone che non sono iscritte a nessuna delle associazioni sportive cittadine, con la realizzazione del percorso sportivo nel quartiere Aquilone.
Per rispondere all’accusa di aver tralasciato il marketing territoriale, chiedo all’ex esponente di Forza Italia, cosa si sarebbe dovuto fare di più, in campo sportivo, per cercare di lanciare l’immagine di Saronno, oltre a cercare di metterla sulla mappa del ciclismo internazionale?

Colgo anche l’occasione per rispondere al presidente della commissione sport. Capisco che nell’idealismo dei 20 anni ci si getti di slancio nel tentare di cambiare il mondo, ma vorrei fargli notare che il mio precedente comunicato non era motivato da una semplice avversione per la cancellazione della partenza da Saronno della Tre Valli. È normale a vent’anni chiudersi in giudizi di buono e cattivo, secondo rigide categorie kantiane.

Le citazioni di De Gregori magari ispireranno tenerezza nei lettori dei comunicati, ma mi sento di chiedere però di andare un po’ oltre, di essere concreti, realisti e valutare le obiezioni mosse alla corsa con un minimo di lungimiranza. Ora ricopre un ruolo istituzionale e deve pensare al bene della città. Cosa che mi pare non abbia ben chiara, date le sue parole: “non basta solamente un evento ciclistico per rendere Saronno un fiore all’occhiello sportivo”.

Vero è che non basta un singolo evento sportivo a fare di Saronno un punto di riferimento sportivo, ma l’evento a cui si riferisce poteva essere un trampolino e con il tempo un fiore all’occhiello per la città, quando questa fosse diventata un punto di riferimento sulla mappa dello sport italiano. Questa affermazione, deludente per quanto mi riguarda, è sintomatica di una mentalità chiusa, che guarda solo a Saronno, dimenticandone il comprensorio, dimenticandone la posizione strategica, sarebbe fuori luogo in una frazione, figuriamoci in una città.

Soprattutto vorrei porre al presidente di commissione una domanda: come posso farmi piacere, per seguire il suo ragionamento, una manifestazione che da quanto ci è dato sapere non è nemmeno sulla carta, visto che non c’è neanche un contratto? Della Tre Valli si sa abbastanza, visto che si parla di una gara che quest’anno vedrà la sua centesima edizione, con un albo d’oro di altissimo livello.

A tal proposito mi preoccupa vivamente l’assenza di trasparenza riguardo questa nuova iniziativa, visto che l’assessore non ha nemmeno avuto la cortesia di dare precise informazioni in merito a questa “bellissima” manifestazione. Quale sarebbe il motivo di tanta segretezza? Perché non coinvolgere la commissione sport, visto che l’amministrazione ha sbandierato (e sbandiera) la partecipazione come suo punto fondamentale? Sarebbe opportuno informare la cittadinanza su chi sia l’associazione o l’ente con cui il comune sia in trattativa e sugli eventuali costi, su cui sarà opportuno, nelle prossime settimane, vigilare.

Mentalità ristretta che si è riscontrata anche nelle dichiarazioni, nella serata di martedì, del consigliere Cristiana Dho, e che sembrano caratterizzare una certa lista civica. Stando alle suddette dichiarazioni, consiglio ai saronnesi di scordarsi per un po’ manifestazioni importanti che chiudano il centro cittadino, perché causano traffico e occupano i parcheggi. Questa mentalità non farà certo bene alla città, rischiando di trasformarla in un dormitorio. Strada che per altro l’amministrazione Airoldi sembra voler intraprendere, vista l’ossessione per l’avvicinamento alla Città Metropolitana di Milano, cosa che priverebbe Saronno della sua indipendenza, rischiando di allontanarla dall’essere punto di riferimento per i comuni limitrofi.

Tornando alle affermazioni di Silighini Garagnani, se il quadro tratteggiato fa dell’amministrazione Fagioli la peggiore amministrazione saronnese negli ultimi 70 anni, ci dica lui cosa sarebbe il caso di fare. Tralasciando il suo cinema, mi sembra che l’azione dell’attuale amministrazione profili all’orizzonte un fiasco totale, con il rischio di vedere Saronno degradata a quartiere periferico di Milano e nulla più.
Nel caso spero che Silighini abbia, alla fine di questa amministrazione, l’onestà intellettuale di rivedere il suo giudizio.

Stefano Morandin
Commissione Sport Lega Lombarda Saronno

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 06 Maggio 2021
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