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“Carcere = tortura”, anarchici in azione con graffiti, striscioni e volantini

Il Collettivo Adespota e le sigle del panorama antagonista di Varese Resist in azione nella notte

“Carcere = tortura”, anarchici in azione con graffiti, striscioni e volantini

Uno striscione, volantini appesi ai muri, graffiti e scritte in diverse zone della città.

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L’azione è “rivendicata” dagli anarchici del Collettivo Adespota, spalleggiati dal circuito Varese Resist.

Obiettivo, sensibilizzare sulla situazione delle carceri italiane con lo slogan “Carcere = tortura”. Sui volantini appesi ai muri la spiegazione della protesta e della mobilitazione, che riportiamo in foto e qui di seguito:

LIBERAR-CI TUTTI? Vuol dire lottare insieme!

Il marzo scorso, durante le rivolte nelle carceri italiane, 14 persone hanno perso la vita. Cinque detenuti, in un esposto alla procura di Ancona, denunciano pestaggi, vessazioni, torture e minacce da parte delle guardie. La lettera di un detenuto parla di reparti speciali che hanno sparato sui detenuti. Non crederemo mai alle versioni di istituzioni e giornali.

A gennaio di quest’anno, nel carcere di Varese un detenuto è morto in assenza di assistenza medica (dalle 18 alle 8 non è in servizio personale sanitario). Le proteste dei suoi compagni non sono mancate e dopo un paio di settimane, una rivolta ha danneggiato lo stesso carcere ed è stata sedata dall’intervento di 20 mezzi della polizia penitenziaria accorsi dai dintorni. Più di un giornale locale ha diffuso la grottesca e offensiva versione dei fatti secondo cui la rivolta sarebbe da ricondurre soltanto ad un televisore rotto.

Soltanto due mesi prima, i reclusi di Busto Arsizio avevano organizzato uno sciopero della fame per avere informazioni sul focolaio di Corona Virus, accelerazione nella valutazione delle misure alternative e colloqui telefonici giornalieri con i familiari.

La pandemia ci mostra il carcere per quello che è: un luogo dove le persone muoiono, ammassate in minuscole celle, senza cure mediche sufficienti, private dell’affetto dei propri cari, umiliate, picchiate e uccise dalle guardie.

NON LASCIAMO SOLI I DETENUTI!

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
Noi della redazione di Saronnonews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.
Pubblicato il 01 Febbraio 2021
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