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Rotondi: “Saronno ottava città più inquinata d’Europa. Uscire da questa classifica è un dovere”

Il consigliere comunale del Pd affronta il tema inquinamento, che vede Saronno come l'ottava città con la maggior quantità di PM2,5 in Europa: "Oggi più di prima siamo obbligati a spingere per porre al centro la questione dell’ambiente in cui viviamo"

Generico 2018

Il consigliere del Pd Mauro Rotondi affronta il tema dell’inquinamento a Saronno. Lo studio condotto da ricercatori dell’Institute for Global Health di Barcellona pubblicato a gennaio 2021 ha infatti rilevato che Saronno è l’ottava città più inquinata d’Europa. 

Saronno è l’ottava città europea per tasso di mortalità per PM2,5

Quali sensazioni suscita vivere nell’ottava città più inquinata d’Europa? Imbarazzo? Delusione? Preoccupazione? Forse tutto questo insieme. Ebbene è proprio così, Saronno si conferma nel non certo invidiabile club dei peggiori comuni d’Europa per qualità dell’aria. Lo studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health  ha reso noto la classifica. Il tasso maggiore di mortalità causato dalle polveri sottili riguarda i centri nella Pianura Padana Lombarda tallonati dal vicino Veneto:  Brescia è la prima, Bergamo la seconda, Vicenza, al quarto posto, Verona è 11ma, l’area metropolitana di Milano 13ma, Treviso 14ma, Padova 15ma, Como 17ma, Cremona 18ma, BustoArsizio 19ma. Tra le grandi aree metropolitane Londra è la migliore, con risultati per noi oggi  impensabili.

Stando al rapporto molti decessi per le polveri sottili Pm10 e Pm2,5 sarebbero evitabili se fossero rispettati gli standard fissati dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Ma a ciò vanno aggiunti i malati, persone di tutte le età costrette a fare i conti con problemi respiratori e patologie connesse.

A poco serve giustificare la situazione con l’orogafria e l’alta densità abitativa e industriale: oggi paghiamo anni di sviluppo irrispettoso del territorio e lassismo, collettivo e di conseguenza individuale, sui temi di aria e ambiente.

Avevo scritto un contributo ad Agosto in campagna elettorale a sostegno dell’aumento di piante e  verde proprio con riferimento a questo triste primato. I dati pervenuti non sono certo una sorpresa; da vent’anni la situazione è in costante peggioramento, ci confermiamo nel trend.

Oggi più di prima siamo pertanto obbligati a spingere per porre al centro la questione dell’ambiente in cui viviamo mettendo in campo azioni locali concrete di concerto con le azioni globali. Tutto ciò per vincere la sfida della transizione verde e digitale, dello sviluppo sostenibile, di un nuovo concetto di cura del vivente, dei beni e dei luoghi in cui abitiamo, del pianeta nel suo insieme.

Posto che  misure efficaci devono partire da un piano integrato Regioni-Comune, nel nostro caso è quanto mai necessario incentivare azioni quali isolamento termico degli edifici, banda ultraveloce nelle aree extracittadine, incentivo alla mobilità dolce e al trasporto pubblico, rispetto del suolo, aumento del verde, eliminazione delle auto dai centri urbani. Fondamentale sarà la sensibilizzazione sul tema, in questi anni trascurato dai dibattiti. Oggi l’ambiente diventa una priorità: cittadini, scuole, imprese, associazionismo, cultura devono essere protagonisti del cambiamento di concerto con le istituzioni.

Per il Partito Democratico la questione ambientale sarà tra le priorità assolute dei prossimi anni, da quì nasce l’opportunità di crescere in consapevolezza e determinazione sui territori attraverso formazione e iniziative. A livello nazionale il Recovery Plan dovrà giocoforza comprendere azioni contro l’inquinamento nella zona della Pianura Padana integrando in modo incisivo ed efficace le risorse del Next Generetion Ue.  A proposito di classifiche prendo spunto dal mondo del calcio, essendo un appassionato. Non sono tifoso del Milan, ma ammiro il lavoro fatto dall’allenatore Stefano Pioli da un anno ad oggi.

Arrivato in una squadra disastrata sull’orlo della zona retrocessione e con giocatori irriconoscibili, come prima cosa fa appendere la classifica a porte e pareti del centro di allenamento, di modo che sia sempre visibile a calciatori e staff poiché “solo guardando in faccia la realtà possiamo prendere coscienza della situazione e affrontarla”. Da allora la squadra è completamente cambiata, ha piena coscienza di sé e la classifica si è capovolta. Ecco, guardare bene la nostra classifica e porci l’obiettivo di capovolgerla per ottenere nei fatti una migliore qualità della vita è quanto di più auspicabile per la nostra città. Se ci riusciremo sarà il nostro scudetto.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2021
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