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Discarica di Gerenzano, una bomba ecologica sul Bozzente

L'erosione delle sponde del fiume fa emergere strati di rifiuti speciali che potrebbero finire nel fiume. La Regione si sta attivando ma il Comitato chiede la bonifica totale

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La discarica di Gerenzano è tornata al centro del dibattito nel corso dell’ultimo consiglio comunale con un’interrogazione del consigliere di opposizione Pier Angelo Gianni, tra i promotori del comitato che da anni si batte per la bonifica della discarica. Nelle settimane scorse anche Milena Gabanelli aveva parlato dei rifiuti stoccati a Gerenzano e, in particolare, dei fusti stoccati all’interno dell’Astra, poco distante dalla discarica.

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Gianni chiede una soluzione che possa risolvere i due problemi che si stanno verificando, l’erosione della sponda del fiume Bozzente (che è di competenza regionale) che sta facendo venire alla luce strati di rifiuti speciali e urbani che finiscono regolarmente nel fiume, e il problema dell’inquinamento della falda freatica sottostante che, alzandosi di livello, continua a venire a contatto diretto con i rifiuti immagazzinati nella grande cava. Pier Angelo Gianni sottolinea che si tratta «di rifiuti che sono lì da più di 50 anni e dei quali poco si conosce anche se una cosa è certa, sotto i rifiuti non c’è alcun sistema di protezione degli strati sottostanti».

Proprio di recente la commissione ambiente di Regione Lombardia ha ripreso in mano il dossier partendo da quanto presentato dal comitato, soprattutto per quanto riguarda l’erosione del Bozzente e il rischio che ad ogni piena i rifiuti che emergono finiscono nel torrente, inquinando anche altre zone, come ad esempio la vicina Rescaldina. Lo stesso comitato, insieme al sindaco Ivano Campi, hanno preso parte alle riunioni in Regione e spingono perchè la Regione intervenga: «L’iter è stato riavviato ma chiediamo anche una soluzione reale e definitiva al problema dell’inquinamento della falda – prosegue Gianni – ci sono tecnologie moderne (ricostruzione del fondo, mineralizzazione accelerata dei rifiuti, inertizzazione), certamente costose, ma il danno che si eviterebbe all’ambiente sarebbe di gran lunga maggiore al costo di un intervento risolutivo. La barriera idraulica e i pozzi non bastano anche perchè adesso sono posizionati ad una distanza troppo grande dalla discarica e l’inquinamento viene rilevato con anni di ritardo».

Lo stesso sindaco ha rassicurato Gianni sul monitoraggio attivo sulla discarica e sulle iniziative della Regione, ribadendo che il Comune sta facendo tutto quanto è in suo potere per giungere ad un intervento che possa fermare l’inquinamento della falda e del fiume.

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Dove si trova
La Discarica di Gerenzano si trova in provincia di Varese, al confine con la provincia di Milano in una zona fortemente urbanizzata. E’ gestita dal Gruppo A2A e si trova nell’elenco dei siti più inquinati
e non bonificati della Regione Lombardia.

Le tappe
Dal 1960 al 1984: versamento indifferenziato di rifiuti speciali ed urbani;
Dal 1985 al 1990: riempimento di Gerenzano 1 e Gerenzano 2 di soli rifiuti urbani;
1990: Chiusura della discarica.

I problemi
Quello che resta è una pesante eredità fatta di almeno 11 milioni di mc di rifiuti; buona parte dei quali
periodicamente vengono a contatto con la falda freatica, inquinandola. Dal 1986, a causa dell’inquinamento della falda, è in funzione una barriera frontale di pozzi e dal 1996 un impianto di abbattimento dell’ammoniaca.
Più di 100 industrie tra le quali: Montedison di Castellanza, Ciba, Farmitalia, Chevron Oil Italia, innumerevoli tintorie, fonderie, industrie plastiche e chimiche hanno scaricato rifiuti in cava per più di 20 anni.

Le soluzioni
Sebbene il problema dell’inquinamento del fiume sia già stato sollevato formalmente nel 2017 e la Regione si sia inizialmente attivata e alcuni studi siano già stati completati, per la messa in sicurezza delle sponde del Bozzente il cammino è ripreso solo di recente con la commissione ambiente di marzo scorso. La difficoltà nell’ individuare un percorso amministrativo/tecnico condiviso con i comuni di Gerenzano e Rescaldina appare superata ma il tempo stringe prima della prossima piena del fiume.

Per quanto riguarda l’elevata contaminazione in falda e l’assenza di tempi certi per l’esaurimento del rilascio di inquinanti il comitato ritiene che l’approccio di messa in sicurezza generalmente utilizzato per le discariche di soli rifiuti urbani sia insufficiente. Occorre quindi pensare ad un approccio più radicale per la risoluzione
del problema: la bonifica.
A differenza del primo e del secondo problema, già impostati dalla Regione anche se i risultati ancora non si vedono, questa tematica non è mai stata affrontata.

Com’è possibile intervenire
La bonifica di discarica di rifiuti urbani e industriali è sicuramente complessa ma esistono significative esperienze (ricostruzione del fondo, mineralizzazione accelerata dei rifiuti, inertizzazione). Gli interventi di bonifica sono “site specific” e richiedono pertanto studi e progettazioni dedicate. Gli interventi sono peraltro risolutivi e permettono tempi certi di risoluzione del problema.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 30 Aprile 2019
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