Veniva picchiato, frustato con i fili elettrici sotto la pianta dei piedi, appeso a testa in giù per ore a penzoloni da una scala pieghevole. Sono solo alcuni dei racconti fatti da un bimbo di undici anni alle insegnanti della sua scuola di Uboldo. Una violenza continua, evidente che le docenti non hanno potuto non notare. Così, piano piano, hanno vinto la sua paura e si sono fatte raccontare la terribile quotidianità della sua casa.

L’uomo, un cittadino di origine egiziana di 47 anni, è stato arrestato per ordine del gip Nicoletta Guerrerodopo l’indagine accurata svolta dalla squadra mobile della Polizia d’intesa con il pubblico ministero Rosaria Stagnaro.

Verrà interrogato domattina, lunedì 9 marzo, e dovrà rispondere delle continue violenze, spesso per futili motivi, inferte al figlio. Come quella volta in cui il ragazzino non voleva indossare un certo paio di pantaloni per andare a scuola e il padre, per punizione, lo legò mani e piedi appendendolo a una scala pieghevole a testa in giù, lasciandolo dalle 5 di mattina fino a mezzogiorno.