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Tentarono il colpo in gioielleria in pieno centro a Saronno, arrestati due rapinatori

Erano entrati nella gioielleria Temporo in via san Cristoforo di sabato pomeriggio, in pieno centro di Saronno, con le persone a passeggio in uno dei primi weekend di aria aperta dopo le chiusure imposte dalle autorità per contenere il coronavirus.

Sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Saronno dopo tre mesi di meticolose indagini. Si tratta di due rapinatori residenti in provincia di Milano: il colpo non era riuscito, grazie all’intervento del titolare della gioielleria e di alcuni passanti che avevano messo in fuga i due, scappati a piedi tra la folla delle vie pedonali di Saronno.

LA DINAMICA DELLA RAPINA

LE PAROLE DEL GIOIELLIERE RAPINATO

I Carabinieri della compagnia di Saronno, con il supporto dei colleghi competenti per territorio della Compagnia Milano Porta Monforte e della Compagnia di Rho, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Busto Arsizio nei confronti di due giovani milanesi, uno del 1993 e uno del 2002.

LA RAPINA – Sabato 19 giugno, dopo aver lasciato il motociclo vicino al negozio, i due rapinatori, con il volto coperto da casco, mascherina e sciarpe e con un’arma in pugno (poi rivelatasi a salve), hanno fatto irruzione all’interno della gioielleria Temporo, immobilizzando i dipendenti e i clienti presenti in negozio, legati con fascette in plastica da elettricista. Hanno preso alcuni preziosi e denaro contante per un valore di circa 6000 euro, rimpito una borsa e sono fuggiti verso il motorino, parcheggiato a poche decine di metri di distanza.

LA FUGA – Nel loro tragitto però sono stati rallentati da alcuni passanti e dal titolare della gioielleria, che insieme ad una pattuglia di Carabinieri di quartiere che transitava in quel momento nelle vicinanze, non ha loro permesso di salire salire sul motociclo. I due rapinatori sono così fuggiti a piedi, abbandonando la borsa con gran parte della refurtiva (recuperata e restituita ai proprietari) per strada.

LE INDAGINI – Le ricerche dei due sono partite subito. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Saronno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno impegnato i militari nell’acquisizione delle dichiarazioni dei testimoni e delle vittime, l’analisi delle immagini dell’impianto a circuito chiuso all’interno della gioielleria, la visione di decine di ore di immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza delle vie adiacenti e localizzazioni satellitari.

IL RICONOSCIMENTO – Dopo alcuni giorni è stato possibile documentare il percorso che i due malviventi hanno effettuato: i rapinatori poco lontano sono entrati in un cortile privato dove si sono cambiati i vestiti, indossando un abbigliamento più leggero. Le felpe, i guanti e i caschi sono stati rintracciati e sequestrati. Grazie alle telecamere che hanno ripreso il loro tragitto, i due giovani sono stati ripresi a volto scoperto e identificati grazie alla comparazione con le foto segnaletiche.

Il primo dei due soggetti era già detenuto presso il carcere di Bollate mentre il secondo è stato rintracciato nello stesso istituto di pena mentre si trovava a fare visita al fratello, anch’esso detenuto. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale ruolo di complici a Saronno che possano aver dato supporto logistico o indicazioni utili ai due arrestati.

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