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Fase 2: in treno da Saronno a Milano, un giorno da pendolare

5 Maggio 2020

Il 4 maggio è iniziata la fase 2 dell’emergenza sanitaria: una parziale ripartenza, che ha consentito un assaggio di quella quotidianità lontana e stravolta dal Covid-19.

Molti italiani hanno ripreso l’attività lavorativa e, di conseguenza, sono aumentati gli spostamenti, anche se in tanti preferiscono l’auto ai mezzi pubblici. Ma com’è la vita da pendolare ai tempi della convivenza con il coronavirus? Lo abbiamo documentato compiendo un viaggio in treno sulle linee di Trenord, da Saronno alla stazione di Milano Cadorna. 

I convogli sono ancora poco popolati, il flusso di persone non è certamente a pieno regime, ma gradualmente si riparte. Sui treni tanto ordine: le carrozze sono allestite (quasi tutte) con cartelli appesi che rimarcano le precauzioni obbligatorie, uso di guanti e mascherina e il mantenimento della distanza interpersonale, e altri posizionati sui sedili per indicare dove ci si può sedere. Chiunque è munito di dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherine) e il distanziamento sociale è ormai un concetto introiettato e rispettato da tutti i pendolari.

All’arrivo alla stazione di Milano Cadorna, agenti delle forze dell’ordine monitorano il flusso d’uscita, contingentato e regolato da segnali posti sui pavimenti che guidano il percorso per superare i tornelli, al di là dei quali vi sono termoscanner e gel igienizzante, mentre i banchi allestiti permettono di munirsi di autocertificazione. Cartelli e avvertenze rimandano costantemente agli obblighi da mantenere per poter muoversi in città e tra i mezzi pubblici.

Uno ad uno, i convogli fermi e pronti a ripartire vengono sanificati, mentre le scalinate per accedere o uscire dalla metropolitana diventano percorribili in una sola direzione, con la segnaletica che dalle superfici guida in modo sistematico il pendolare verso il proprio treno. Postazioni per attendere in ordine il proprio turno limitano il flusso ai tornelli e agli erogatori automatici dei biglietti, e i cittadini seguono pedissequamente le indicazioni.

Volontari della Protezione Civile distribuiscono gratuitamente le mascherine e chi si concede un caffè nei bar limitrofi alla stazione lo fa stando rigorosamente all’esterno dei locali. E’ la fase 2, la fase della convivenza con il virus e del rigido rispetto delle regole: gradualmente si riparte, ma la normalità della routine quotidiana sembra ancora lontana.

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