“Il CUP unico doveva semplificare, invece è fermo”
Il consigliere regionale dem Samuele Astuti: "Nonostante le promesse iniziate dieci anni fa, il sistema centralizzato per le prenotazioni sanitarie non sarà operativo prima del 2028"

Il Centro Unico di Prenotazione regionale, annunciato da oltre dieci anni come soluzione per semplificare l’accesso alle visite e agli esami sanitari in Lombardia, non sarà attivato prima del 2028. Lo ha confermato l’assessore al Welfare della Regione, alimentando nuove critiche sull’efficienza del sistema sanitario lombardo.
Un progetto fermo, tra rinvii e mancanza di trasparenza
Nel 2021 la Regione Lombardia aveva promesso l’attivazione del CUP unico entro due anni. Poi si è passati a una fase di sperimentazione prevista per il 2024. Ma oggi, come denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti, il progetto è ancora fermo.
«Dalle parole dell’assessore al Welfare – dichiara Astuti – arriva l’ennesima ammissione: il progetto è senza una data certa, e il cronoprogramma continua a slittare».
Conseguenze dirette sui cittadini
Secondo Astuti, il mancato avvio del CUP unico produce effetti pesanti per i cittadini: «Tempi di attesa interminabili, difficoltà di prenotazione, persone che rinunciano alle cure o si vedono costrette a pagare di tasca propria per ottenere una visita in tempi accettabili».
Un problema che colpisce in particolare le fasce più fragili della popolazione: «È un sistema che penalizza chi non può permettersi la sanità privata e che tradisce lo spirito del servizio sanitario pubblico» – aggiunge il consigliere dem.
Una sanità più moderna ed equa
«Il diritto alla salute non può restare ostaggio dell’inefficienza – conclude Astuti –. Continueremo a incalzare la giunta perché la Lombardia merita una sanità all’altezza dei bisogni delle persone, accessibile, moderna, equa. Dieci anni di promesse non possono finire in un altro rinvio».
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