Internet casa: bonus, novità e offerte per navigare più veloce e risparmiare
Per colmare questo divario, il Governo ha introdotto il Bonus Internet 2025, un incentivo pensato per aiutare le famiglie a dotarsi di connessioni in fibra ottica, intervenendo nella fase di cablaggio e infrastrutturazione, spesso troppo onerosa per molte abitazioni

La connessione internet domestica si conferma sempre più un servizio essenziale e, al tempo stesso, non ancora alla portata di tutti in modo equo. Mentre nelle grandi città la fibra ottica è ormai più che consolidata, molte aree rurali e periferiche continuano a non essere servite abbastanza.
Per colmare questo divario, il Governo ha introdotto il Bonus Internet 2025, un incentivo pensato per aiutare le famiglie a dotarsi di connessioni in fibra ottica, intervenendo nella fase di cablaggio e infrastrutturazione, spesso troppo onerosa per molte abitazioni.
Sul fronte dei consumatori, il web si è rivelato lo strumento centrale per fare divulgazione in un mercato dinamico e sempre in mutamento. Internet ha permesso la libera circolazione delle informazioni, utili ai consumatori per comprendere meglio i tecnicismi di questo mondo ed evitare spese troppo salate. Tra gli strumenti più apprezzati c’è Facile.it, che aiuta a trovare le offerte internet casa più adatte alle proprie esigenze in pochi click e con dati sempre aggiornati, in tempo reale.
Accanto agli sforzi pubblici, il mercato si muove con offerte sempre più competitive per internet casa, sia in termini di prezzo che di prestazioni. I principali operatori puntano a promuovere abbonamenti flat in fibra ottica, mentre si affacciano anche nuove soluzioni come il satellite e i servizi FWA. Vediamo punto per punto, tutte le novità.
Bonus Internet 2025: cos’è e come funziona
Il Bonus Internet 2025 comprende un voucher fino a 200 euro, destinato esclusivamente a coprire i costi del cablaggio verticale in fibra ottica per le abitazioni. Questo contributo non riguarda gli abbonamenti internet, perché mira a sostenere la spesa iniziale per portare fisicamente la connessione all’interno degli edifici.
Si tratta di una misura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) che prevede 140 milioni di euro destinati alle famiglie su un totale di 629 milioni stanziati per il settore delle telecomunicazioni. L’obiettivo è quello di colmare il divario digitale e accelerare la trasformazione tecnologica del Paese.
L’accesso al bonus avverrà tramite i portali ufficiali del MIMIT e dei principali operatori aderenti, con modalità operative che saranno chiarite entro l’estate 2025. È probabile che il requisito di accesso sia legato all’ISEE, in continuità con precedenti incentivi analoghi. Il bonus, una volta operativo, sarà erogato direttamente tramite voucher, utilizzabile per abbattere i costi di installazione della fibra, rendendo finalmente più accessibile Internet ad alta velocità anche nelle zone meno servite.
Fibra per pochi? Il divario digitale tra città e periferie
Se da un lato il rapporto ISTAT 2024 registra che l’80% delle famiglie nelle aree urbane dispone di una connessione in fibra ottica, dall’altro meno della metà delle abitazioni nelle aree rurali ha accesso a una rete stabile e veloce.
Questo squilibrio territoriale è al centro delle politiche dell’Unione Europea, che punta a garantire connettività gigabit per tutti entro il 2025 attraverso iniziative come la Gigabit Society e il Decennio Digitale Europeo 2030.
In Italia il tema è affrontato anche attraverso la politica di coesione e fondi dedicati, che destinano 102 milioni di euro al nostro Paese per lo sviluppo della banda larga.
L’espansione della banda larga, oltre ad essere una questione tecnica, è anche una svolta di tipo sociale: senza Internet ad alta velocità, interi territori rischiano di rimanere esclusi da opportunità formative, lavorative e di accesso ai servizi pubblici digitali. Da qui l’importanza del Bonus Internet 2025, che si inserisce in una visione di lungo periodo per una digitalizzazione equa e inclusiva.
Reti, telco e Big Tech: una battaglia (non solo) tecnica
Dietro il tema delle offerte per internet casa si nasconde un confronto acceso tra operatori di telecomunicazioni e piattaforme digitali globali. Il nodo è quello del contributo all’utilizzo della rete: le telco chiedono che i giganti del web paghino una quota equa per lo sfruttamento massiccio delle infrastrutture, mentre questi ultimi respingono l’ipotesi di un “fair share” obbligatorio.
L’Agcom ha avviato una consultazione per regolamentare le CDN (Content Delivery Network), le reti usate per distribuire contenuti in streaming più vicino agli utenti. L’eventuale introduzione di un obbligo di autorizzazione e regolamentazione commerciale tra telco e CDN rappresenterebbe un cambio epocale nel panorama delle telecomunicazioni italiane.
Il contesto normativo e infrastrutturale sarà quindi decisivo nei prossimi mesi, anche in relazione agli investimenti previsti nei cavi sottomarini e alle nuove tecnologie di connessione via satellite, che potrebbero cambiare il modo in cui le famiglie italiane si connettono da casa.
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