Serie A 2025/2026: mercato tra rinnovi e “occasioni Premier”
Sui media, nei campi e nelle conferenze stampa si sente parlare di prestiti, scambi, rinnovi e profili “in cerca di rilancio” quasi più che di colpi milionari
La parola “strategia” nel calciomercato di serie A 2025/2026 non è uno slogan da conferenza stampa, bensì l’insieme di decisioni necessarie per restare competitivi. Questo è vero soprattutto in una fase in cui il campionato entra nel vivo, con una classifica corta e una seconda parte di stagione che può cambiare tutto.
Sui media, nei campi e nelle conferenze stampa si sente parlare di prestiti, scambi, rinnovi e profili “in cerca di rilancio” quasi più che di colpi milionari. Il monte ingaggi complessivo lordo viene stimato attorno a 1,17 miliardi di euro, con Inter e Juventus sopra quota 120 milioni annui e Napoli poco oltre i 110: numeri che rendono evidente quanto pesi la spesa ricorrente, e perché molte operazioni del mercato invernale saranno pensate per impattare subito sul campo, ma in modo gestibile nei conti.
E leggendo tra le righe delle riviste più attente ad ogni nuovo aggiornamento, come calciosi.it, si fiuta nell’aria un rientro post-natalizio denso di novità. Vediamo le principali.
Il mercato di gennaio in “manutenzione” della rosa
La prima strategia, la più ricorrente, è quella della manutenzione: intervenire su un reparto scoperto senza riscrivere l’intero progetto. Si mormora sulle big già attive, con Milan alla ricerca di un attaccante e il nome di Füllkrug in evidenza, Roma che pensa a un centravanti con Zirkzee in pole e l’ipotesi di uno scambio Beto-Dovbyk, Juventus che valuta un innesto in mediana con l’idea Schlager se non ci sono alternative, e Inter che guarda a un esterno destro con Norton-Cuffy tra le opzioni.
E no, non è solamente una linea tecnica, perché entrano in gioco anche le variabili finanziarie. A inizio del nuovo anno, solitamente, il mercato tende a premiare le scelte che riducono rischio e tempo di adattamento. Questo avviene, di norma, attraverso prestiti, formule con diritto o obbligo condizionato, e scambi che “spostano” costo e ammortamenti in modo più sostenibile durante l’arco della stagione. Il tutto, ovviamente, con un calcolo rigoroso delle effettive possibilità di vittoria.
Rinnovi e gestione del valore interno
La seconda strategia, meno vistosa, mira a blindare ciò che già funziona. Non è un caso che, in parallelo alle trattative in entrata, crescano le dichiarazioni su rinnovi e continuità. A Bologna, ad esempio, Di Vaio ha parlato apertamente della volontà di andare avanti per il rinnovo di Freuler, ribadendo l’idea di farsi trovare pronti sul mercato senza snaturare l’ossatura.
Cosa significa, tecnicamente? Che trattenere un titolare affidabile serve a proteggere il valore tecnico, nonché a stabilizzare l’investimento sugli stipendi.
Valorizzazione e timing
La terza strategia è quella più “da mercato moderno”: governare il valore dei giocatori, sapendo che alcune finestre sono migliori di altre. Il caso Lookman, per esempio, viene raccontato come uno dei dossier caldi con attenzioni anche dalla Premier e con due strade importanti sul tavolo, segno che la Serie A continua a essere un campionato dove i top club devono anche difendersi dalle uscite, non solo costruire entrate.
Il giusto tempismo conta quanto la qualità del giocatore: vendere nel momento giusto può finanziare un sostituto sostenibile e mantenere equilibrio salariale, mentre resistere alle offerte può avere senso se l’obiettivo sportivo vale più dell’incasso immediato. E per le scelte fatte in Serie A fino ad ora, appare chiaro come sia contato, per le società, scegliere quando intervenire, con quali formule e con quale impatto sul conto economico, sapendo che a gennaio vince chi migliora la squadra ragionando sul medio e lungo termine.
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