Castelseprio svela le sue origini romane: scoperta una struttura del IV secolo
Durante la nona campagna di scavi nel Parco Archeologico emerge un edificio di epoca tardo-romana: la scoperta cambia la storia del sito Patrimonio UNESCO e apre nuove prospettive di ricerca e valorizzazione culturale

Una scoperta archeologica di straordinaria rilevanza riporta indietro le lancette della storia di Castelseprio: sotto gli strati medievali è emersa una struttura muraria risalente al IV-V secolo dopo Cristo, cioè all’epoca tardo-romana. Lo annunciano con entusiasmo i responsabili del Parco Archeologico e della Direzione Regionale Musei nazionali della Lombardia, al termine della IX campagna di scavi conclusasi il 25 luglio 2025.
Fino a oggi le origini di Castelseprio, capoluogo del distretto omonimo nell’Alto Medioevo, non erano state pienamente chiarite. L’abitato fu distrutto nel 1287 durante la guerra tra Visconti e Della Torre, ma aveva raggiunto il suo massimo splendore sotto i Longobardi. Celebre nel sito è la chiesa di Santa Maria foris portas, decorata con affreschi orientali tra i più importanti del Medioevo europeo e riconosciuta Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2011.
Il nuovo rinvenimento, avvenuto presso la cosiddetta “casa medievale”, dimostra che Castelseprio era già abitata almeno due secoli prima della sua fioritura medievale, in un momento in cui l’Impero Romano d’Occidente era ancora in piedi. È la prima volta che nel Parco emerge una struttura così antica, il che amplia il panorama storico dell’intero sito.
«Questa scoperta conferma l’importanza dello studio continuo nei luoghi della cultura», ha dichiarato Rosario Maria Anzalone, Direttore dei Musei statali lombardi. Soddisfatto anche il Direttore del Parco Luca Polidoro, che parla di una «straordinaria opportunità per comprendere le origini del castrum». Entusiasta il sindaco Silvano Martelozzo: «Potremmo trovarci di fronte a una svolta storica per la conoscenza del nostro territorio».
Lo scavo, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore sotto la direzione del professor Marco Sannazaro, proseguirà anche nei prossimi mesi. Intanto, a partire da agosto, sono previste visite guidate pubbliche per permettere a tutti di seguire da vicino i lavori e le scoperte degli archeologi.
La ricerca, sostenuta anche da Fondazione comunitaria del Varesotto, Rotary Club di Tradate, Busto, Gallarate e Legnano, Regione Lombardia e Provincia di Varese, si inserisce nel progetto culturale “La casa medievale: vita nel castrum in età gota”. Un’iniziativa che unisce valorizzazione del patrimonio, alta formazione e coinvolgimento civico. E che, oggi più che mai, racconta come sotto le pietre del passato possa ancora battere il cuore della storia.
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