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Ballottaggio, Ilaria Pagani ribatte ad Azzi e affonda: “Saronno ha bisogno di un sindaco a mezzo servizio?”

Dopo l'intervento di ieri del candidato del centrodestra, oggi Ilaria Pagani risponde per le rime a chi accusa il centrosinistra di essere "ideologico"

Ilaria Pagani saronno

Rienzo Azzi e Ilaria Pagani continuano  il confronto a distanza, in attesa di quello diretto in programma questa sera al Cinema Silvio Pellico alle 21 e soprattutto di quello nelle urne domenica 8 e lunedì 9 aprile. Dopo l’intervento di ieri del candidato del centrodestra, oggi Ilaria Pagani risponde per le rime a chi accusa il centrosinistra di essere “ideologico”.

«Azzi continua a ripetere slogan vuoti, senza entrare davvero nel merito. Non è una novità: da settimane gira intorno ai temi, lancia accuse generiche ma ignora, o finge di ignorare,  i contenuti veri del nostro programma – dice Ilaria Pagani – Parla di comitati di quartiere come se fosse una sua trovata originale. Forse non si è accorto che un intero capitolo del mio programma è intitolato “Comunità di quartiere”. In esso proponiamo iniziative e provvedimenti. Il tutto attraverso strumenti concreti, ruoli chiari, risorse definite. Prima di pontificare Azzi avrebbe fatto bene a leggerlo».

«Ci accusa di essere ideologici. E intanto scivola lui stesso su caricature grottesche, degne di altri tempi: “Loro ti devono sempre insegnare qualcosa… ti devono perfino insegnare ad andare in bicicletta”. Questo è il livello del suo confronto politico – prosegue la candidata sindaca del centrosinistra – E allora diciamolo chiaramente: non è solo un modo di pensare distante dal nostro. È un modo di fare politica che guarda al passato, fatto di pregiudizi, slogan e superficialità. Noi abbiamo costruito un programma vero, condiviso, concreto, ascoltando centinaia di persone, comitati, associazioni, cittadini. Loro, Azzi e i partiti che lo sostengono, invece hanno cucito un programma frettoloso, calato dall’alto, scritto nei retrobottega dei partiti che lo sostengono».

Infine Ilaria Pagani sottolinea una discriminante che potrebbe fare la differenza: «E qui veniamo al punto: Azzi non sarà un sindaco presente. Si sa. Lo sanno tutti: ha un’attività professionale che non gli consentirà di dedicarsi pienamente alla città. Lui stesso lo ha ribadito. È legittimo, ma è bene ricordarlo. La domanda è semplice: Saronno ha bisogno di un sindaco a mezzo servizio o di un sindaco davvero presente, ogni giorno, pronto ad ascoltare, a decidere, a metterci la faccia? Io, da sindaca, avrò la porta aperta ogni giorno. Non è uno slogan, è un impegno. È quello che fanno i sindaci veri, quelli che non si nascondono dietro una professione o dietro un partito. Con Azzi, questo non accadrà. Con me, sì. Ecco perché domenica e lunedì votare non è solo scegliere un programma: è scegliere chi davvero può guidare Saronno».

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Pubblicato il 04 Giugno 2025
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