Orario di lavoro, è scontro tra sindacati e Enel: sciopero e presidi dei lavoratori a Saronno e Busto Arsizio
Questa mattina anche in provincia di Varese le prime azioni di protesta per quella che i sindacati definiscono "una forzatura che impatterà sulla qualità della vita dei lavoratori in maniera totale"

La vertenza sindacale in corso con ENEL e-distribuzione sul tema dell’orario di lavoro è arrivata oggi al punto di rottura con uno sciopero nazionale e presidi dei lavoratori anche in provincia di Varese, a Saronno e Busto Arsizio.
«ENEL ha deciso di modificare unilateralmente l’orario di oltre 7.000 operai, nonostante i dati della sperimentazione abbiano dimostrato che non vi sono reali vantaggi produttivi- spiega il delegato RSU dell’Unita Operativa di Varese Giorgio Boreggio – Il Sindacato respinge questa imposizione, che impatta negativamente sulla qualità della vita dei lavoratori e sul clima aziendale. Dopo anni di confronto e accordi innovativi, l’azienda ha rotto il dialogo. I sindacati denunciano un uso strumentale dei dati e annunciano una nuova vertenza nazionale a tutela del personale».
Protesta nazionale per “una forzatura storica”
Le segreterie nazionali di Filtem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil alzano la voce contro la decisione unilaterale di Enel sull’orario di lavoro di oltre 7.000 dipendenti di e-distribuzione. Una scelta definita “una forzatura storica” che, secondo i sindacati, «impatterà sulla vita dei lavoratori in maniera totale» e che arriva nonostante i dati della sperimentazione abbiano dimostrato una produttività solo marginalmente superiore.
I sindacati rivendicano anni di confronto con l’azienda e ricordano i risultati ottenuti in passato, tra cui il ritiro di proposte su orari e manovre esternalizzate, oltre a importanti accordi sullo smart working e lo “Statuto della Persona”. «Tuttavia – sostengono – con il cambio dei vertici aziendali nel maggio 2023, l’aria è cambiata e le trattative si sono fatte più difficili».
Nel 2024, dopo aver evitato esternalizzazioni e concordato una fase di sperimentazione su otto aree, ridotte poi a quattro, i risultati non hanno convinto: «Non vale la pena stravolgere la vita delle persone per risibili recuperi di produttività, peggiorando, tra l’altro, l’ambiente lavorativo tra i colleghi e il benessere individuale di ciascuno di loro». I sindacati sottolineano anche la propria strategia di “lungimiranza e coerenza”, che ha portato alla rapida chiusura del contratto nazionale e alla storica proroga delle concessioni per vent’anni. Ma ora, di fronte all’intenzione dell’azienda di estendere il nuovo orario, annunciano una nuova lunga vertenza su scala nazionale.
“I lavoratori compatti vincono sempre”
«È la professionalità delle donne e degli uomini che fa la differenza, è averli a bordo convintamente che fa la differenza, è trattarli con rispetto e riconoscenza che fa la differenza», prosegue il comunicato, che conclude con un messaggio chiaro: «I lavoratori compatti vincono sempre. Sarà solo questione di tempo, ma questa azienda non può svolgere il lavoro che è chiamata a fare per obblighi legati ad una concessione affidata dallo Stato, se non ha accanto, convintamente, tutti quelli che conoscono bene il mestiere e lo sanno fare benissimo».
Le segreterie annunciano ulteriori comunicazioni sulle azioni che verranno intraprese per «convincere l’Azienda a prendere atto della realtà. La mobilitazione è solo all’inizio».

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