Indagine tra i sanitari dei pronto soccorso della Valle Olona: due su tre hanno subito aggressioni
Sondaggio del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed. Il delegato dottor Gaudio analizza le risposte ed evidenzia le criticità
Due lavoratori su tre rivelano di aver subito un’aggressione durante il proprio lavoro in pronto soccorso. Il dato emerge dal sondaggio che il principale sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed ha realizzato nei presidi dell’Asst Valle Olona. L’indagine è avvenuta in tutte le aziende ospedaliere lombarde.
È il rappresentante sindacale di Anaao Assomed alla Valle Olona e componente del consiglio nazionale dottor Giovanni Gaudio, a commentare i dati dell’indagine svolta nell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio: « Hanno risposto 62 dipendenti, tra medici di PS e medici consulenti, infermieri, tecnici, OSS e ASA. Praticamente il 66% di questi lavoratori hanno subito aggressione fisica o verbale durante un turno di lavoro in PS e, nell’ultimo anno, questo dato è diventato ancora più eclatante, perché il 25 per cento del personale ha detto di essere stato aggredito almeno due volte, un altro 25% da 3 a 5 volte, e più di cinque volte l’undici per cento del personale intervistato. Sono dati che testimoniano un problema aperto che va affrontato in diverse sedi».
Lunedì scorso, all’ospedale Sant’Antonio di Gallarate è stato inaugurato il nuovo presidio della Polizia di Stato. La postazione assicura una presenza costante come deterrente contro atti violenti anche se, sottolinea il dottor Gaudio, investimenti vanno fatti anche su una cultura del rispetto con campagne di comunicazioni incisive.
Nel dettaglio, dalle risposte dei 31 medici, 21 infermieri e 10 personale del comparto, partecipanti alla Survey di Anaao Assomed, emerge che sono soprattutto insulti e minacce a ricorrere con maggior frequenza nei pronto soccorso degli ospedali. L’adesione all’intervista, da parte del personale, è stata trasversale: tra i partecipanti ben 28 hanno un’anzianità di servizio in pronto soccorso maggiore di 5 anni, 17 vi lavorano da uno e tre anni, mentre sono 14 quelli con un’anzianità inferiore all’anno.
In stato confusionale spacca il triage e aggredisce il personale del PS di Busto
Negli ultimi 12 mesi, in 39 hanno subito un’aggressione durante il turno di PS: per 38 di loro si è trattato di violenza verbale mentre in 11 hanno lamentato spintoni, calci e pugni. In tutti i casi, a perdere le staffe sono stati gli stessi pazienti o i loro parenti. Nel 2024: in 15 hanno vissuto un paio di episodi di violenza e in 16 hanno registrato più di 5 episodi.
« Il dato che fa riflettere – commenta il rappresentante di Anaao Assomed – è che il 70 per cento degli intervistati ha dichiarato di non aver segnalato l’aggressione, il che significa che il fenomeno è sottostimato rispetto ai numeri reali. Alla domanda perché non ci sia stata denuncia, il 62% ha dichiarato che non era necessario e il 29% ha ritenuto che non fosse utile. In particolare due lavoratori hanno detto di temere ritorsioni».
La grande maggioranza (46 su 62) ritene però che la sicurezza nei PS non sia adeguata e auspica la presenza di personale di vigilanza ( 47 casi) : « E questo è un dato impressionante perché vuol dire che il senso di insicurezza accompagna tutti i lavoratori del PS – fa notare il dottor Gaudio – La richiesta è l’aumento del personale di sicurezza, il miglioramento dei sistemi di allarme e sorveglianza oltre a campagne di sensibilizzazione dei pazienti e loro familiari. Diverse, dunque, le strategie che possono essere messe in atto: dalla sicurezza i luoghi di lavoro con vetri e porte blindati alle barelle più comode. L’Asst valle Olona sta attuando alcune strategie che vanno in questa direzione. Vanno ancora adottati degli accorgimenti e come sindacato controlleremo che si prosegua su questa via. Sia chiaro che il tema non riguarda solo questa azienda ospedaliera ma è diffuso perché combina sia elementi organizzativi sia aspetti culturali».
Il tema, infatti, è stato affrontato anche nel decreto legge che ha recentemente modificato il Codice Penale negli articoli 380 e 382 bis, prevedendo l’arresto obbligatorio in fragranza e l’arresto in flagranza differita, oltre all’integrazione del 365 che prevede l’aggravamento di queste pene per coloro che distruggono beni mobili e immobili: « È un passo avanti che si deve completare con azioni che puntino ad aumentare la consapevolezza degli utenti magari con una cartellonistica adeguata».
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