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Gli alunni della Collodi in visita al Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese

I bambini sono stati accompagnati dalle loro insegnanti e da un vigile della polizia locale

Generico 15 Apr 2024

Anche quest’anno gli alunni della Scuola dell’Infanzia “Collodi” di Saronno hanno fatto una visita al Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese accompagnati dalle loro insegnanti e con la rassicurante scorta di un vigile della Polizia Municipale.

A raccontare la visita dello scorso 15 aprile è lo stesso Mils, in una nota: “Alle 10, ordinati e con una puntualità encomiabile, 50 bambini hanno fatto ingresso al Museo. Erano ad attenderli nonno Carmine e nonno Silvio e c’era pure la centenaria carrozza di 1^ e 2^ classe, la ABz1513; il significato delle iniziali AB per i bambini è stato subito chiaro: si riferiscono al nome della carrozza e “Anna Bimba” è stato quello scelto alla quasi unanimità”.

Proseguono dal Mils: “Con grande attenzione i bambini hanno ascoltato l’interessante storia di questa carrozza ferroviaria, dai viaggi iniziali tra Monza, Molteno e Oggiono a quelli in tutta la Lombardia, al ritiro nel deposito di Novate delle FNM dopo
60 anni di “onorato servizio”, al suo impiego addirittura come spogliatoio del Circolo del Tennis fino al trasferimento
definitivo al MILS dove, con una non celata civetteria, fa bella mostra di sé e riceve le scolaresche. Muniti di regolare biglietto d’epoca i bambini sono saliti in carrozza pronti ad un viaggio meraviglioso fra i paesaggi lombardi. Con sorpresa di tutti non c’è alcuna locomotiva né elettrica né a vapore. Eppure la carrozza si muove veloce sui binari trainata da un potente motore alimentato dalla fantasia dei bambini. Dai finestrini a destra si vede una fattoria con un cavallo e due mucche, niente affatto infastiditi dal fischio del treno; a sinistra ci sono le colline e sembra di ascoltare il rumore dell’acqua di un ruscello…
Come sono comodi i divani in velluto rosso della prima classe”.

Aggiungono: “Ma bisogna tornare al museo per vedere le tante altre cose che vi sono conservate. In una prima saletta c’è un plastico ferroviario e quattro trenini che, attraversando due gallerie, si muovono sicuri in un paesaggio alpino. Per i bambini è un’attrazione imperdibile e solo la simulazione di un guasto e il blocco dei treni li convince a passare a un’altra tappa della visita al museo. Ammirano il grande sistema degli scambi dei binari che si trovava alla stazione Cadorna di Milano. Quanta fatica dovevano fare gli operai per manovrare le pesanti leve. C’è anche un modellino di locomotore a vapore e i bambini scoprono che prima del treno c’era stato un tram che da Milano arrivava a Saronno; era a vapore ma prima c’era stato anche il tram a cavalli….
Ecco nella seconda sala un’altra sorpresa: una rossa auto del 1924 con ancora la guida a destra. E’ una Fiat 501 ancora funzionante e sebbene all’interno ci sia poco spazio qualcuno dei visitatori riesce a entrare e ad accomodarsi al volante per la foto di rito”.

Concludono: “Quante radio d’epoca girando per il museo! Peccato che non ci siano più i nonni… Avrebbero con tanta nostalgia ricordato i tempi quando la sera si riunivano attorno alla radio e ascoltavano i programmi di musica o i “radiodrammi”. L’ultima tappa è “dolcissima”: la sala Lazzaroni. E’ il regno dei pasticcini, dei biscotti, dei famosi “amaretti di Saronno”, della cioccolata. Lo sapevate che a dare il gusto amarognolo degli amaretti sono i semi delle albicocche, le cosiddette “armelline”? Come sono belle le scatole di latta dei biscotti con le loro preziose illustrazioni. Ci sono tanti macchinari, c’è il forno e sembra di sentire l’aroma dei biscotti caldi appena sfornati. Ci sono tante altre cose al museo. Troppo poco il tempo a disposizione per la visita; bisogna tornare a scuola, ma i bambini promettono di ritornare magari con i propri genitori”.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 17 Aprile 2024
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