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I sindaci del Saronnese scrivono a Regione Lombardia: “Siamo vivi, ma distrutti dal punto di vista morale e finanziario”

I sindaci dei nove Comuni più colpiti dal maltempo del 21, 24 e 29 e 30 luglio hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere un intervento veloce ed efficace

A Gerenzano il maltempo ha gravemente danneggiato gli edifici parrocchiali e la scuola dell'infanzia

I sindaci dei nove Comuni più colpiti dal maltempo del 21, 24 e 29 e 30 luglio hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere un intervento veloce ed efficace.

La Regione ha chiesto lo Stato di Calamità Naturale e attende risposte dallo Stato, ma nel frattempo di soldi e di ristori non se ne vedono e ci sono tante persone che aspettano, che non possono pagare le ditte specializzate nel rifacimento dei tetti, che non riescono a trovare le tegole e i teli per coprire le loro case e che alla prima allerta meteo non sanno dove sbattere la testa. Senza citare chi si trova senza auto, distrutta dalla furia della grandine o schiacciata dalle decine e centinaia di alberi caduti. E ancora non si possono dimenticare gli edifici pubblici e le scuole, disastrate da pioggia, grandine e vento tanto da mettere a rischio la riapertura nel mese settembre, che sembra lontano, ma non lo è poi tanto.

I DANNI DEL MALTEMPO NEL SARONNESE

I primi cittadini di Gerenzano, Cislago, Caronno Pertusella, Uboldo, Saronno, Origgio, Turate, Rovellasca e Rovello Porro, i primi sei nel Varesotto e gli altri nella vicina provincia di Como, hanno così scritto a Regione Lombardia per avere risposte certe e rapide. Ecco il testo della lettera inviata:

Noi Sindaci dei Comuni colpiti dalle eccezionali grandinate dei giorni 21 e 24 luglio 2023 e dai successivi eventi metereologici del 29 e 30 luglio 2023, intendiamo chiedere con forza a Regione Lombardia un intervento che sappia leggere realmente i bisogni, senza che la stessa si nasconda dietro cavilli normativi.
Il fatto che non ci siano state vittime e che poche siano le famiglie attualmente alloggiate nei campi che abbiamo prontamente allestito, non può essere l’unico parametro di giudizio per valutare la gravità del dramma che stiamo vivendo.

Siamo vivi, ma distrutti dal punto di vista morale e finanziario. Le spese sostenute da ogni cittadino non sono nell’ordine di qualche centinaia di Euro, ma sono di parecchie migliaia di Euro.
Questo sconvolge il programma di vita, anche futura, di molte famiglie.

Con questo facciamo presente che anche in assenza di ordinanze di inagibilità gli edifici, anche dei privati cittadini, inabitabili lo erano di fatto: potete vivere in una casa senza il tetto? O in una casa dove l’acqua filtri ai piani sottostanti dal solaio o dalle canalizzazioni elettriche?

Non fate diventare “soluzione” il fatto che siamo in una terra in cui ci si aiuta e ci si rimbocca le maniche per ovviare anche alle più gravi situazioni; si attiva la rete di amici e parenti e ci si sistema in casa di chi è stato meno colpito oppure abita ai piani più bassi dell’edificio.

Non potete permetterVi, scusate il tono, di non riconoscere un ristoro a chi, avendone diritto, si è dato da fare; non siamo stati immobili e seduti in attesa di un possibile intervento dello Stato.

Trovate per cortesia il modo di venire incontro ai cittadini che hanno avuto danni alle loro abitazioni, date pure dei criteri oggettivi, ma che il criterio iniziale NON sia il fatto di avere avuto l’ordinanza di inagibilità, o che il comune nel quale risiede non superi un certo numero di abitanti sarebbe una vera presa in giro istituzionale.

Chiediamo per gli Enti Locali sensibilità e sostegno e per coloro che non hanno risorse disponibili una anticipazione di cassa che possa consentire l’appalto delle opere più urgenti, per garantire i servizi ma soprattutto la ripresa della regolare attività scolastica.

Non è pensabile dover ricorrere a debiti fuori bilancio o al ritorno dell’insegnamento mediante DAD, che allontanerebbe ancora una volta la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni.

In caso contrario, siamo pronti a consegnare le chiavi dei nostri paesi all’illustrissimo Sig. Prefetto, a cui ciascuno di noi si riferisce territorialmente.

Restiamo in attesa di un positivo riscontro alla presente.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 05 Agosto 2023
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