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Sabato 20 maggio nuova assemblea popolare per l’ospedale di Saronno

Lo annuncia il gruppo "Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica", in seguito al Consiglio comunale aperto svoltosi lo scorso 15 maggio alla presenza del direttore generale di Asst Valle Olona Eugenio Porfido e del direttore sanitario Claudio Arici

ospedale saronno

Una nuova assemblea popolare per discutere del futuro dell’ospedale di Saronno è in programma per le ore 10 di sabato 20 maggio in piazza Libertà.

Lo annuncia il gruppo “Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica”, composto da cittadini, rappresentanti di gruppi politici e associazioni cittadine, in seguito al Consiglio comunale aperto tenutosi lo scorso 15 maggio a Saronno, proprio sul futuro dell’ospedale. La seduta consiliare ha visto la presenza di oltre 200 persone, intervenute per ascoltare il direttore generale di Asst Valle Olona Eugenio Porfido e il direttore sanitario dell’azienda Claudio Arici. 

Porfido ha raccontato i punti salienti del piano di rinnovo dell’ospedale presentato dall’assessore regionale Guido Bertolaso e ascoltato gli interventi dei cittadini (qui il racconto della serata). 

Di seguito la nota del gruppo “Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica”:

Prendi un consiglio comunale aperto su “SOS ospedale e sanità pubblica” e trasformalo nel “Porfido show”.
È quanto accaduto ieri sera alla sala consiliare Vanelli di piazza Santuario.
Un consiglio comunale richiesto un mese fa (il 14 aprile) in forma aperta da consiglieri comunali dei due schieramenti, per raccogliere i pareri dei cittadini sulla disastrosa situazione di tutti i servizi di sanità pubblica del territorio, è diventato la passerella di Eugenio Porfido, Direttore Generale di Asst Valle Olona, estensore del cosiddetto “Piano di rinnovo del Presidio Ospedaliero di Saronno”.
Un piano che – è bene ricordarlo – non era ancora stato preannunciato dall’Assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso (lo avrebbe fatto il 17 aprile, due giorni dopo l’imponente manifestazione di oltre mille cittadini nel centro di Saronno) al momento della richiesta della seduta.
Ma che il sindaco di Saronno ha annunciato, all’uscita dall’incontro con Bertolaso del 9 maggio scorso, sarebbe stato l’argomento unico di discussione del Consiglio Comunale Aperto.
E così, con la chiara complicità di una gestione non certamente equidistante da parte del Presidente del Consiglio Comunale (che controllava rigorosamente lo sforamento di qualche secondo degli interventi di cittadini e consiglieri, mentre al DG dell’Asst ha consentito di parlare per quasi un’ora e mezza), la seduta si é trasformata nello show della Regione Lombardia, con Porfido che ha occupato metà della durata complessiva del consiglio, durato oltre tre ore, omettendo di rispondere alle numerose questioni che le cittadine e i cittadini – in particolare de “Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica”, ma anche del dottor Beneggi, del Comitato Difesa Ospedale e di alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione – hanno posto, mettendo in discussione il fatto che quello che tutti hanno definito un “non piano” serva a non chiudere e non privatizzare l’ospedale, come da mesi paventiamo.
Ecco le domande che non hanno trovato risposta:
1. perché in un luogo super inquinato come Saronno non si fa riferimento a uno studio epidemiologico per definire la nuova mission dell’ospedale e renderlo attrattivo, pena la mancata presentazione di candidati ai concorsi che dovrebbero assumere quel personale medico e infermieristico la cui carenza è il problema centrale dell’ospedale?
2. risulta a Porfido che dal 15 giugno, o dal 1 luglio, non ci sia ancora la copertura dei turni di Anestesia e Rianimazione, dove mancano i 45 turni mensili resi indisponibili dalle ultime dimissioni del personale, con conseguente rischio di non funzionamento del reparto e conseguente chiusura di fatto dell’intero ospedale?
Questa domanda è riecheggiata non solo negli interventi di due esponenti del Comitato, ma anche dei consiglieri di maggioranza Rotondi e Cattaneo e di opposizione Davide, ma non ha avuto risposta, come anche la successiva:
3. Come si prevede di risolvere il gravissimo problema delle infinite liste d’attesa (snocciolate senza pietà dal consigliere Calderazzo, che ha anche elencato i fondi elargiti dall’Ats Insubria alle strutture private, per decine di milioni di euro complessivi a scapito degli ospedali pubblici)?
4. Si prevede, prima o poi (il “piano” pare dire di no), la riapertura del Punto nascite e di Pediatria?
Tutti, ma proprio tutti gli interventi, hanno infine rimarcato l’incredibile sottovalutazione del bacino di utenza fatta dal “piano”, secondo cui l’Ospedale di Saronno serve i soli 97mila abitanti dei sei comuni del Distretto SocioSanitario e non i quasi 200mila dei 19 comuni che si erano uniti nel chiedere a Regione Lombardia quale destino avrebbe avuto l’ospedale.
Ma nemmeno a questa evidenza è stato dato un riscontro; anzi Porfido ha sbeffeggiato tutti i presenti affermando che ragionare per bacino di utenza è un modo vecchio di ragionare: sarà, ma la realtà è che a usare il nostro ospedale sono 200mila abitanti di 19 comuni compresi in quattro province.
Tutto il resto del tempo, invece, Porfido lo ha trascorso a ribadire quanto ripete da sempre a giustificazione dell’attuale disastrosa situazione dell’ospedale: i vincoli dei contratti dei medici e soprattutto l’enorme “errore di programmazione” statale nella “produzione” di medici abilitati a lavorare nel pubblico evitando di anche solo nominare lo squilibrio di attrattività tra sanità privata e pubblica, deteminata dal modello del Sistema Sanitario messo in campo in particolare dalla Regione Lombardia: le regole emanate in nome della legge di mercato che ha aperto la voragine del finanziamento pubblico alla sanità privata e alla crescita della spesa per servizi sanitari da parte dei cittadini.
Il DG di Asst Valle Olona ha affermato che la situazione è nota da anni: viene allora da chiedersi come mai, dato che la situazione attuale era ampiamente prevista e prevedibile anche da chi ricopre il suo ruolo, solo oggi ci si sia forse attivati – come ha affermato il primario ospedaliero Nassiacos, autorizzato a parlare fuori tempo, con un intervento in soccorso a un Porfido in evidente difficoltà – per trovare quei “fattori di innovazione” che potrebbero creare attrattivita’ per i nuovi medici e infermieri da trovare per salvare la struttura, che – come ha invece affermato il medico anestesista Robbiati, regolarmente intervenuto tra il pubblico – vede ancora molto personale tuttora in cerca di altre soluzioni lavorative esterne.
Un’altra evidente responsabilità del DG Porfido, che ovviamente si è ben guardato dal chiedere scusa ai cittadini per la situazione di prostrazione in cui egli ha condotto la sanità pubblica territoriale (la Regione gli ha recentemente attribuito un lauto premio di produttività), al punto che, nel suo intervento da cittadino, il segretario del Pd saronnese Rino Cataneo ne ha richiesto apertamente le dimissioni.
Nonostante tutto ciò, il sindaco Airoldi pare voler “tirare diritto”, se è vero che ha concluso la serata ribadendo che il tavolo dei sindaci tornerà a riunirsi come previsto, cioè a settembre. Senza dare riscontro a chi dal Comitato Ospedale e Sanità pubblica chiedeva di discutere su tutto il resto del tema all’ordine del giorno in un nuovo Consiglio comunale aperto. Si ignora anche che fine abbia fatto la discussione della mozione su ospedale e sanità pubblica, anch’essa originata dalle mille firme raccolte nello scorso autunno da Attac Saronno.
Per parlare di tutto  questo “Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica” convoca una nuova assemblea popolare in piazza Libertà per le ore 10 di sabato 20 maggio.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 17 Maggio 2023
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