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“Fedele alla politica del fare”, il sindaco Ambrogio Crespi saluta Venegono Superiore

A tre settimane dal voto il sindaco della Lega traccia il bilancio dell'ultimo mandato e dei dieci anni che l'hanno visto alla guida del paese con la maggioranza di centro-destra

Venegono Superiore - Ambrogio Crespi

Ultimi giorni nell’ufficio del primo cittadino per Ambrogio Crespi, giunto alla conclusione del suo secondo mandato. Il momento di tracciare un bilancio di questi dieci anni alla guida del paese, in momenti anche difficili come l’emergenza Covid. «Siamo  arrivati alla fine, la democrazia impone di lasciare. Un po’ spiace, perché ho fatto questo lavoro con tanto amore per il paese e i cittadini».

Crespi, che ha compiuto 82 anni, lascia la poltrona di sindaco ma anche l’amministrazione. Ha infatti scelto di non ricandidarsi come consigliere nella lista che vede il suo partito, la Lega, insieme a Fratelli d’Italia e Forza Italia. «La mia parte l’ho fatta. Sono l’unico sindaco dal dopoguerra che ha fatto due mandati pieni – dice – E anche in questo secondo mandato abbiamo lavorato sempre, anche con la crisi Covid non abbiamo perso tempo e abbiamo portato avanti tutti i progetti. Il mio motto è stato ed è “Fatti non parole”».

Nel bilancio generale di questi dieci anni una crisi politica durante il primo mandato, con il passaggio all’opposizione dei consiglieri Pirrone e Bonacci di Forza Italia, e due perdite dolorose nel secondo, con la scomparsa dei consiglieri comunali Gianluigi Lorenzin e Michele Cremona.

Tra le cose più significative che lascia al paese, Crespi mette al primo posto il risanamento delle finanze comunali: «Lascio il Comune in in condizioni finanziarie molto diverse da quelle che abbiamo trovato. Abbiamo pagato i mutui ereditati e realizzato tutte le opere senza contrarne di nuovi. L’incidenza dei mutui sul bilancio si è dimezzata. Ma abbiamo anche sistemato l’aggiornamento del Pgt, e realizzato diverse opere, a partire da quelle più importanti, il sottopasso ferroviario e la nuova piattaforma ecologica, efficiente e moderna, che è stata visitata anche da studenti e docenti dalla Svizzera e dal Politecnico di Milano. Abbiamo rifatto le cucine dell’area feste del Parco Pratone, un intervento che ha permesso al nostro paese di mantenere una serie di eventi e tradizioni che rischiavano di non poter più essere fatti. Un intervento molto importante è stato fatto poi sull’illuminazione pubblica, con la sostituzione delle lampade con moderni Led e l’installazione di 90 nuovi punti luce».

«L’elenco delle cose fatte è lungo – prosegue il sindaco – Penso ai due nuovi parcheggi in via Garibaldi e in via Asiago, ai 230 nuovi loculi al cimitero, ma anche agli investimenti per migliorare la dotrazione della Protezione civile con l’acquisto di un pick-up e di un quad, e al rinnovo del parco auto del Comune, con l’acquisto anche di un furgone che ci permette anche il trasporto di anziani e persone fragili. E’ stato fatto inoltre un importante intervento di sostituzione di tutte le caldaie degli edifici pubblici».

A chiudere l’elenco delle cose fatte Crespi mette la sistemazione della dependance e della piazzetta interna della Biblioteca comunale, ultima opera realizzata con 200mila euro di contributo di Regione Lombardia. Tra quelle che non è riuscito a fare l’adeguamento antisismico alle scuole elementari e nella palestra e spazio doposcuola del complesso.

 

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mariangela.gerletti@varesenews.it
Giorno dopo giorno ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.
Pubblicato il 26 Aprile 2023
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