La carrozza devastata, l’invito del capotreno a scendere e per tutta risposta parolacce e gli immancabili sputi conditi dalle minacce. E una volta scesi, la ciliegina: un martelletto frangi vetro che viene lanciato contro la porta del treno, che si rompe. (foto di repertorio)

Siamo alla stazione di Venegono nella serata di ieri, lunedì 27 marzo, verso le 20.30. A bordo del treno che viaggia in direzione Varese, da quel che risulta ad un testimone che ha assistito alla scena ma che per motivi di riservatezza non vuole essere citato, prima avviene la devastazione del piano superiore, con danni a diversi sedili.

Poi, dopo essere stati ripresi dal personale di bordo, la richiesta di scendere. A quel punto il gruppo si scatena: «Dopo insulti, spinte, calci e sputi, una volta che il treno aveva chiuso le porte e iniziava lentamente la sua accelerazione all’altezza della stazione di Vengono, ho sentito un potente rumore tipo esplosione, e una porta del treno si è crepata interamente con un foro in mezzo. Sembrava un foro di proiettile come se qualcuno avesse sparato verso di noi dall’esterno del treno».

Non era per fortuna un colpo d’arma da fuoco. Da una verifica fatta da Varesenews risulta invece che qualcuno fra il gruppo di persone sulla banchina abbia lanciato il martelletto in metallo contro il treno: un oggetto non particolarmente pesante ma fatto in modo da rompere i vetri in caso di necessità, e difatti al vandalismo compiuto a bordo del treno regionale si somma anche la rottura del vetro. La tratta dove è avvenuto il gesto è la medesima dove si verificò la violenza sessuale, nel dicembre 2021, a bordo del convoglio: nel corso del processo emerse dal dibattimento fra le parti l’assenza di telecamere a bordo degli scompartimenti.