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Addio a Vito Artioli, il re delle scarpe di lusso di Tradate

L'imprenditore aveva ereditato la passione dal padre Severino. Ha portato il made in Italy nel mondo. I funerali martedì 8 marzo alle 15.30 nella chiesa prepositurale di Santo Stefano

Vito artioli

Si è spento oggi, sabato 5 marzo, il “re delle scarpe di lusso” Vito Artioli.

Artioli aveva 85 anni e le sue creazioni sono state indossate dai presidenti degli USA non ultimo Obama e Trump, da Putin, da principi dei paesi arabi, cantanti del calibro di Michael Jackson, Elton John e Prince solo per citarne qualcuno e persino da Papa Wojtyla.

L’imprenditore di Tradate, che è stato anche presidente della Camera di Commercio di Varese, dell’Unione delle Camere di Commercio e dell’associazione artigiani ,aveva ereditato la passione per l’industria calzaturiera dal padre, fondatore dell’azienda, Severino Artioli.

“Severino Artioli nasce nel 1905 e a soli sette anni inizia ad apprendere il mestiere presso il maestro calzolaio di Ferrara – si legge nel sito dell’azienda – . La produzione artigianale dell’epoca era grossolana e approssimativa e mal si sposava con il carattere attento e perfezionista di Severino il quale, una decina di anni dopo studiando i processi di lavorazione, li seppe perfezionare inventando insieme ai meccanici delle attrezzature che ottimizzavano al meglio la produzione e divennero addirittura un volano per far progredire la tecnica calzaturiera del 1900,  attraverso la tecnica “a cera persa” (la stessa che si usa per fare le campane in bronzo e le sculture), che consiste nel modellare dei prototipi in cera per poi realizzarli in metallo. Vito Artioli da buon allievo e figlio di Severino, imparò a produrre morsetti da lavoro e decorazioni metalliche soltanto per abbellire e personalizzare le tomaie e spesso anche tacchi e suole delle sue scarpe. Si deve a lui persino l’avvio della produzione artigiana di massa degli accessori metallici per la guarnizione di accessori e calzature. È sua anche l’invenzione della calzatura con l’elastico sotto la linguetta (diciamo “auto adaptive”) ma che ha reso possibile la realizzazione dei mocassini anche di scarpe apparentemente con i lacci, che calzano perfettamente grazie al sistema elastico posizionato all’interno.  Vito da grande precursore dei tempi, ideò persino nuovi ferri del mestiere per sagomare e sbordare le suole che oggi sono presenti in tutte le botteghe artigiane e di produzione non industriale.

Alla terza generazione sembrava dovesse toccare il compito solo di portare avanti la grande tradizione della Maison, invece con l’ingresso di Andrea, le sue idee in linea con la sua giovane età, ha suggerito l’inserimento di nuove collezioni come “Andrea by Artioli”, che forte della qualità e dell’utilizzo di materiali pregiati, gli ha consentito di creare nuovi modelli casual molto apprezzati dalle generazioni più giovani o anche per occasioni meno istituzionali”. Artioli ha portato il made in Italy in tutto il mondo ma il cuore del marchio è rimasto a Tradate.

I funerali si terranno martedì 8 marzo alle 15.30 nella chiesa prepositurale di Santo Stefano.

Vito Artioli

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 05 Marzo 2022
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