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TI CICLO VIA: botta e risposta fra società civile e istituzioni. Dubbi sull’asfalto nel Parco del Lanza e sulla scelta del percorso

A seguito dell'incontro “Valle Olona: laboratorio di mobilità leggera” si è tenuta una tavola rotonda in cui cittadini e associazioni hanno potuto chiedere delucidazioni su alcune tematiche molto sentite.

Alla scoperta della Valle del Lanza

In chiusura dell’evento on line “Valle Olona: laboratorio di mobilità leggera” organizzato e voluto dalla Provincia di Varese, si è tenuta una tavola rotonda dove i soggetti coinvolti hanno potuto dibattere liberamente sul tema e rispondere alle numerose domande del pubblico. Ad orchestrare il dibattito Massimiliano Lepratti di EStà, che ha aperto la discussione rivolgendosi direttamente al rappresentate di Camera di Commercio Varese, Antonio Franzi, a cui a chiesto se vi siano o meno elementi trasversali per le imprese che potrebbero fare sì che queste per prime siano interessate ad investire nella mobilità leggera.

La ciclabile della Valle Olona: da Castellanza a Fagnano Olona

La risposta di Franzi ha fatto intendere come l’approccio ad oggi sia prettamente turistico, per cui lo sguardo del mondo imprenditoriale è quello di chi vede nella valorizzazione del paesaggio e di una sua fruibilità “lenta”, una buona occasione di sviluppo economico: “La mobilità lenta è un modo per tutelare le bellezze artistiche del territorio, valorizzando il ruolo delle imprese nell’ambito della ricettività.  Per questo ha grande rilievo il tema del cicloturismo: esiste un accordo di programma con l’ente provincia proprio per la valorizzazione delle potenzialità legate alla biciletta in ottica turistica, per avere ricadute sul sistema delle imprese. Abbiamo incontrato le parti istituzionali che possono fare da pilota nei singoli territori, come per esempio la Comunità Montana delle Valli del Verbano e quella del Piambello o il Parco Campo dei Fiori. Tanti anche gli incontri con imprenditori che già operano nel campo del cicloturismo: vogliamo sia progetto bottom up!”

Ciclabile valle Olona riapre con il maltempo

Il dibattito si è poi acceso con l’intervento di Giuseppe Martino, di Trenord, per il quale la mobilità leggera dovrebbe forse intendersi anche come scambio modale fra diversi mezzi, fra cui per esempio il treno e i mezzi elettrici. A quel punto la professoressa Elena Maggi, dell’Università degli Studi dell’Insubria, ha tenuto a sottolineare come in realtà “Si cerca di diffondere un’idea alternativa alle automobili, green e non green. Il tema dell’elettrico è aperto perché è sicuramente importante promuovere la multimedialità e il cambiare prospettiva. Puntiamo però ad un sistema di trasporto che metta al centro la persona e non il mezzo. Che non è nemmeno più uno status symbol come è stato in passato. Molti giovani non sono interessati all’acquisto dell’automobile. Offrire delle alternative deve essere l’obiettivo di un progetto come questo, insieme alla promozione di un modello “salutare” della mobilità.” E molti sono stati i commenti, fra il pubblico, a sostegno di questo tipo di approccio.

Ciclabile Castellanza Legnano

Tante, la maggior parte,  le domande riguardo i tratti del progetto TI CICLO VIA che collegano Gaggiolo, al confine con la Svizzera,  a Malnate e per i quali si è optato per un fondo in asfalto, che attraverserebbe il Parco del Lanza, un PLIS di grande importanza dal punto di vista naturalistico.

I dubbi del pubblico erano anche circa la scelta di fare passare la ciclabile per la strada di Ligurno, frazione del Comune di Cantello, anziché lungo l’antico tracciato della ferrovia della Valmorea. In quel tratto vi è infatti un tratto con una pendenza importante, oltre il 10%, che diventa difficile immaginare possa essere affrontabile ogni giorno dai frontalieri che, come è nelle intenzioni del progetto, dovrebbero utilizzare la ciclabile per recarsi al lavoro da e per la Svizzera.  A meno di avere un buon deodorante e una maglietta di cambio, in effetti quel passaggio potrebbe non essere compatibile con una buona convivenza coi colleghi dell’ufficio.

Alla scoperta della Valle del Lanza

Battute a parte, i rappresentanti della Provincia e degli enti coinvolti hanno spiegato come tali decisioni siano state prese di concerto da tutti i soggetti durante un’apposita conferenza di servizi. Su questi temi la dottoressa Sara Barbieri, della Provincia di Varese, ha infatti precisato che

“Pendenze e materiali fanno parte del “comfort” di cui la progettazione di una ciclabile di lunga percorrenza deve tenere conto: la scelta di utilizzare asfalto sul tratto è stata fatta perciò per garantire i parametri di comfort della percorribilità del tracciato, che per forza di cose doveva essere a “fondo compatto”. La scelta è ricaduta su un asfalto additivato, che prevede cioè ossidi aggiunti che creano una colorazione diversa, non il classico “nero asfalto” e che vedrà mitigato l’impatto per l’aspetto paesaggistico. Dove era già presente asfalto classico, nei tratti di viabilità promiscua, si manterrà invece quel tipo di asfaltatura. Anche la questione della durabilità, non è secondaria: gestiamo altre piste e sappiamo cosa vuol dire avere problemi sul fondo, che si traduce in problemi di sicurezza e di fruibilità. I costi di manutenzione su fondo, per esempio, calcestre sarebbero elevatissimi in una situazione dove già abbiamo mancanza di fondi per quello asfaltato. Una scelta che è comunque passata, ricordiamolo, in conferenza dei servizi e in 5 commissioni paesaggio.”

Alla scoperta della Valle del Lanza

Una risposta che non ha convinto molti fra il pubblico e nemmeno il professor Paolo Pileri docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, esperto di mobilità lenta responsabile del progetto VEN-TO, la ciclabile che collega Torino a Venezia. Il professore ha sottolineato come la scelta di utilizzare il vecchio tracciato della ferrovia apparisse la scelta migliore e di come forse, fra i vari perché tecnici, si possano anche nascondere ragioni di opportunità politiche.

E se anche il dibattito non è chiuso, il cantiere invece si apre. Previsto per domani, mercoledì 19 gennaio, un primo sopralluogo della ditta che dovrà effettuare le prime operazioni di disboscamento nel territorio del Comune di Valmorea (Co). Saranno presenti le GEV del Parco del Lanza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2022
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