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Nuovo parco pubblico in via Nobile, gli ambientalisti chiedono di essere coinvolti nel progetto

La richiesta indirizzata alla Giunta Calegari arriva dal partito Europa Verde – Verdi della provincia di Varese e dal comitato locale dell'associazione Salviamo il Paesaggio

Salviamo il paesaggio di Cislago

«Auspichiamo di essere coinvolti nel progetto di realizzazione del nuovo parco pubblico di via Nobile». È la richiesta indirizzata al sindaco di Cislago Stefano Calegari, proveniente dal comitato locale dell’associazione Salviamo il Paesaggio e dal partito Europa Verde – Verdi della provincia di Varese, federazione che ha recentemente raccolto l’eredità politica e la storia di quello che è stata in passato la Federazione dei Verdi.

Il nuovo parco pubblico di via Nobile non convince, la Giunta Calegari programma un incontro con la cittadinanza

Proprio sul nuovo parco pubblico che dovrà essere realizzato fra via Nobile, via del Popolo e via Marco Polo la nuova amministrazione comunale ha in programma per lunedì 22 novembre un incontro pubblico dove verrà presentato il progetto definitivo approvato dalla precedente Giunta, per poi lasciare spazio alle modifiche pensate dalla nuova amministrazione e alle proposte della cittadinanza. (Qui qualche indicazione sul progetto approvato dalla Giunta Cartabia).

«È importante che sia evitato ulteriore consumo di suolo in tutta la provincia di Varese e così anche a Cislago – spiegano i portavoce della federazione ambientalista Massimiliano Balestrero e Maurizia Punginelli -. Auspichiamo che la “compensazione ambientale” non venga utilizzata per consumare altro suolo, ma per riqualificare aree naturali e integrarle in un vero disegno di verde pubblico”».

Dello stesso avviso Maurizio Cremascoli, portavoce del comitato locale di Salviamo il Paesaggio: «Siamo sicuramente per una piena valorizzazione della zona verde di via Nobile, soggetta a “compensazione ambientale” a causa del passaggio del tratto autostradale di Pedemontana, a patto che non si debba consumare neanche un metro quadro di terra naturale. Ad esempio se si parla di pista ciclopedonale va bene, ma a patto che sia concepita con materiali drenanti e privi di cemento o asfalto».

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 16 Novembre 2021
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