«Per noi era fondamentale che l’area tornasse ad essere percepita e sentita dalla cittadinanza come propria e con senso di appartenenza». Così Giuseppe Gorla, privato cittadino che ha acquisito l’area dismessa dell’ex Isotta Fraschini di Saronno, è intervenuto in diretta a Radiorizzonti InBlu nell’ambito della trasmissione “I progetti sulla area dismessa ex Isotta Fraschini”.

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L’enorme superficie di 120.000 mq è stata acquistata da Gorla con l’obiettivo di ripartire da tre parole chiave: bonificare, pianificare e costruire, «per dare una nuova opportunità anche culturale alla città e al comprensorio – ha aggiunto Gorla -. La responsabilità di questo terreno è tornata sotto la cittadinanza per destinarla ad un uso più coerente e funzionale».

La volontà di Gorla è quella di far nascere per l’area un vero e proprio bene comune. «Una scelta inusuale – ha commentato in diretta Massimo Tallarini, speaker di Radiorizzonti -. La gratuità del dono è il punto di partenza per la riqualificazione dell’area, che deve considerare luogo, paesaggio e abitanti, nell’ottica di costruire una smart city sostenibile».

Gorla ha chiarito quali sono i pilastri alla base della riqualificazione: il primo è la volontà di costruire un polo universitario in collaborazione con l’Accademia di Brera (è stato già annunciato il Museo Innovativo che sorgerà e che avrà sede all’ex Isotta).

C’è poi l’intento di far sorgere un polo museale, oltre ad un parco e a un bosco: tutti pensati come spazi aperti e di integrazione sociale. Il tutto sfruttando anche e soprattutto il vicino snodo ferroviario, che collega Saronno a quattro province diverse.

«È un segnale importante anche e soprattutto per le giovani generazioni – ha aggiunto Tallarini – che in questo modo potranno avere anche nuove opportunità lavorative».