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A Saronno riparte la “corsa”, per Fagioli e Airoldi sarà sfida all’ultimo voto

Ballottaggio, apparentamenti, indicazioni di voto. Saranno queste le parole d’ordine per le prossime due settimane, fino al 4/5 ottobre, quando i saronnesi saranno nuovamente chiamati alle urne

Saronno, ballottaggio

Ballottaggio, apparentamenti, indicazioni di voto. Saranno queste le parole d’ordine per le prossime due settimane, fino al 4/5 ottobre, quando i saronnesi saranno nuovamente chiamati alle urne. Come 5 anni fa, quando al secondo turno andò a votare il 50,07% degli elettori.

Proprio il dato dell’affluenza del primo turno, con ben 2398 elettori in più alle urne, oltre il 7% rispetto al 2015, è una delle variabili da considerare per valutare il risultato che ha portato al ballottaggio Alessandro Fagioli (6864 voti, pari al 36,61%) e Augusto Airoldi (6490 voti pari al 34,62%).

Un’altra variabile decisiva è quella delle liste che al secondo turno non ci sono arrivate, ma che potranno essere decisive per la vittoria di uno dei candidati rimasti in gioco. Innanzitutto Obiettivo Saronno, la vera sorpresa di questa tornata elettorale con i suoi 2302 voti (12,68%): il corteggiamento a Novella Ciceroni e al suo gruppo viola è già cominciato, a spoglio non ancora ultimato. Difficile immaginare che la lista civica che si è dichiarata indipendente dal primo giorno di campagna elettorale (maratona cominciata in largo anticipo) possa cedere alle lusinghe di un centrodestra di cui fa parte l’ex gruppo civico della stessa Ciceroni, Saronno al Centro, con cui ci fu una separazione non proprio serenissima. Anche nei confronti dell’amministrazione leghista le critiche sono state tante e severe da parte di Obiettivo Saronno, che contemporaneamente non ha dimenticato i 5 anni di amministrazione Porro con parecchie rimostranze sotto diversi punti di vista. La lista viola ha tante anime, vedremo quale avrà il sopravvento e cosa deciderà di fare per non “sprecare” questo entusiasmante risultato elettorale.

Decisamente meno soddisfatti sono Pierluigi Gilli e la sua coalizione. Se la lista civica “Con Saronno” non ha fatto male, con l’8,61% e 1563 voti, decisamente peggio è andata la lista che rappresentava Italia Viva, Azione e +Europa: un 2,86% e 519 voti che fanno segnare un piccolo fallimento dell’esperimento di Renzi e Calenda, sulla falsa riga del disastroso risultato pugliese con il candidato Scalfarotto. Anche qui, difficile immaginare che il leader locale di Italia Viva, il senatore Gianfranco Librandi, possa cedere alle lusinghe del centrodestra con cui i rapporti a livello nazionale e anche a Saronno non sono idilliaci, per usare un eufemismo. Dal canto suo Gilli, navigato amministratore, ex sindaco per due mandati con una coalizione di centrodestra, ha commentato subito dopo l’esito elettorale che la sua coalizione valuterà i programmi e possibili accordi in vista de secondo turno, senza aprire o sbattere porte in faccia a nessuno.

Più possibilista fin da subito il candidato del Movimento 5 Stelle Luca Longinotti, che già in piena campagna elettorale aveva detto di essere disposto a valutare alleanze col centrosinistra, sulla base dei programmi, per riproporre in salsa saronnese quello che succede a Roma. Il 4,55% e gli 827 voti presi dai pentastellati al primo giro di giostra potrebbero interessare alla coalizione di Airoldi, che a questo punto dovrà e potrà scegliere con chi allearsi per cercare di sconfiggere Fagioli e il centrodestra.

Già nella serata di martedì, con l’ultima sezione che tardava ad arrivare, le segreterie dei partiti e delle liste si sono messe in moto per cercare soluzioni e possibili alleanze. Saranno due settimane intense, questo è sicuro.

Lo speciale elettorale di Saronno

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Pubblicato il 23 Settembre 2020
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