“La democrazia non è un costo”. La serata sul referendum riempie l’auditorium Aldo Moro
Nota di Attac - Anpi Saronno, che raccontano la serata sul referendum del prossimo 20 e 21 settembre 2020, tenutasi lo scorso lunedì 7 settembre all'auditorium Aldo Moro a Saronno
Nota di Attac – Anpi Saronno, che raccontano la serata sul referendum del prossimo 20 e 21 settembre 2020, tenutasi lo scorso lunedì 7 settembre all’auditorium Aldo Moro a Saronno
Un Auditorium Aldo Moro affollato ha accolto, lunedì sera, il costituzionalista Felice Besostri al dibattito pubblico per il NO al referendum costituzionale promosso da ANPI e Attac Saronno. Assente per indisposizione Duccio Facchini, direttore di Altreconomia, l’avvocato milanese è stato il mattatore della serata. Capace di iniziative che hanno portato alla bocciatura da parte della Consulta di leggi elettorali come l’Italicum e il Porcellum, incompatibili con la Costituzione, Besostri è un convinto sostenitore delle ragioni del No al referendum popolare (“non si chiama né confermativo, né costituzionale”, ha ribadito) del 20-21 settembre prossimi.
«Irregolare già a partire dal fatto che si svolga su due giorni, contro la legge – ha esordito – e che lo si tenga insieme alle consultazioni amministrative, regionali e comunali», fatto su cui Besostri ha basato un ricorso alla Corte Costituzionale, che non si è espressa nel merito, dando comunque il via libera al referendum. Il comitato del No è fiducioso della risalita dei propri consensi, ridotti al lumicino all’inizio della campagna, ma in forte ripresa: «Sono venuto nei territori dove ero già stato nel 2016, per il referendum di Renzi: anche lì ci davano per sconfitti, poi abbiamo visto com’è andata a finire, grazie a una forte spinta dal basso». Quanto aspetterà l’Italia in caso di vittoria del Sì, è certamente – secondo Besostri – un pesante indebolimento in termini di democrazia: non solo per la riduzione del ruolo del Parlamento, definito «il cuore del nostro sistema democratico. E se togli il cuore a una persona, quella muore”. Ma anche perché i provvedimenti messi in campo dalla normativa per il «taglio del Parlamento, non dei parlamentari» sono stati scritti in fretta e in modo che all’apparenza sembra impreciso, ma che in realtà svela come si voglia imprimere una svolta sempre meno proporzionale alla sua composizione.
A parte la forte riduzione di rappresentanza dei cittadini, che scende quasi del 40% facendo sì che in alcune regioni – più penalizzate di altre –vi sia scarsissima possibilità di avere rappresentanti se non ogni 300mila abitanti, c’è il fatto che da 15 anni i rappresentanti del popolo sono nominati dalle segreterie di partito: probabilmente questo “sfoltimento”permetterà di avere una pattuglia di fedelissimi alle segreterie, scartando
quelli più legati ai territori, e non di veri rappresentanti del popolo. Besostri è molto chiaro su questo, come anche sul fatto che la riduzione del numero di presenti nelle commissioni parlamentari – dove le leggi vengono costruite in vista dell’approvazione in aula – permetterà che tre o quattro senatori abbiano in mano il potere di determinare una norma che avrà ricadute su 60 milioni di italiani: «Il potere viene così definitivamente consegnato nelle mani delle lobby».
Insomma, conclude Besostri dopo aver risposto alle numerose domande del pubblico con le sue proposte di riforma da accompagnare al No, «quello che viene propagandato come un provvedimento anti-casta, sarà proprio il trionfo di quest’ultima». E mentre gli organizzatori distribuiscono centinaia di volantini ai partecipanti, chiedendo loro di pubblicizzare capillarmente la partecipazione al voto per il No (non ci sarà quorum del 50% da superare) e di scaricare i video di Besostri dal sito “byoblu”, la serata si conclude con il prossimo appuntamento dato da ANPI e Attac, che – insieme all’Assemblea Antifascista saronnese – si ritroveranno all’Auditorium Aldo Modo venerdì 25 settembre alle 21 per la presentazione del libro “Pinelli, una storia” sulla vicenda biografica del ferroviere partigiano e anarchico ucciso in Questura a Milano, raccontata dal giornalista del Tg3 Paolo Pasi, autore del libro, insieme alle figlie di Giuseppe Pinelli, anch’esse presenti alla serata.
ANPI – ATTAC
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