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Novartis e sindacati mettono d’accordo Jobs Act e articolo 18

Una trentina di lavoratori sono stati riassunti con il contratto a tutele crescenti ma nel nuovo contratto è stata inserita la normativa dello Statuto dei Lavoratori sul licenziamento

Novartis

È il primo contratto di lavoro geneticamente modificato e a stipularlo non poteva che essere la Novartis di Origgio, multinazionale leader del settore chimico farmaceutico. Da ieri, venerdì 20 aprile, in questa azienda Jobs Act, contratto a tutele crescenti e articolo 18,  così come formulato nello Statuto dei lavoratori, possono convivere tranquillamente senza controidicazioni. Nell’ultima contrattazione aziendale, i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl e Uil e la direzione del personale dell’azienda, per l’assunzione di circa 35 lavoratori provenienti da altre unità produttive del territorio, hanno utilizzato il nuovo contratto a tutele crescenti, previsto dalla nuova riforma del mercato del lavoro, facendo però inserire nel testo dell’accordo l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che, appunto, disciplina il licenziamento.

Una sintesi tra nuova e vecchia disciplina che di fatto ha spento sul nascere, relativamente a  questo caso, qualsiasi polemica. «È un segnale importante – spiega Ermanno Donghi  segretario della Filtcem Cgil e firmatario dell’accordo – perché questo dimostra che per le aziende il problema non è l’articolo 18, soprattutto se l’economia si rimette in moto. È il risultato frutto di anni di relazioni industriali di buon livello».

«La concertazione – ha aggiunto Umberto Colombo – su cui il governo Renzi vuole mettere la parola fine è lo strumento che ci permette di raggiungere questi risultati. Credo che se il sistema in provincia di Varese ha tenuto in tutti questi anni di recessione, lo si debba anche al senso di responsabilità del sindacato e delle associazioni di categoria e il caso Novartis ne è la riprova».
La Novartis, il cui nome deriva dal latino novae artes (nuove scienze), nasce nel 1996 dalla fusione di Ciba e Sandoz, in Italia ha 4.600 dipendenti, ha tre unità produttive Torre Annunziata (Napoli) , Trento e Origgio in provincia di Varese dove ha la sua sede principale.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 21 Marzo 2015
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