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Dopo la coca, l’hashish: otto arresti e “piazza pulita” in stazione

I carabinieri hanno proseguito il filone d'indagine sullo spaccio al dettaglio che si svolgeva in città, gestito da tunisini. Tre degli arrestati erano già in carcere

Seconda operazione antidroga per “ripulire” il territorio saronnese. Dopo la cocaina, è la volta dell’hashish. Sempre tunisini, in maggioranza, i coinvolti: otto le ordinanze di custodia cautelare a seguito dell’operazione, gemella della precedente e coordinata dal sostituto procuratore Roberta Colangelo. Il procuratore Francesco Dettori e il capitano dei carabinieri di Saronno Giuseppe Regina hanno presentato in procura a Busto Arsizio genesi e modalità dell’operazione, essenzialmente analoghe a quelle della precedente; anche in questo caso l’indagine e gli arresti sono stati condotti dal Norm (nucleo operativo radiomobile) della compagnia saronnese al comando dal maresciallo aiutante s.p.s. Salvatore Carrà.
Uno degli otto arrestati, Alì K., risultava coinvolto anche nella precedente operazione, ma la banda degli spacciatori di hashish risultava composta di “cani sciolti”, una sorta di cooperativa dove ci si dava anche una mano, all’occorenza, a differenza di quella della cocaina, che aveva uno smistatore centrale che poi inviava i suoi “cavalli” laddove servivano.
L’indagine parte da lontano: precisamente dall’arresto in flagranza di reato per spaccio di Fateh M., 36 anni, il 26-27 maggio 2009, quindi oltre un anno e mezzo fa, con il sequestro di piccole quantità di hashish e di qualche provento di spaccio. Esaminando i due cellulari sequestratigli e le relative Sim, i carabinieri si resero subito conto che uno dei telefonini veniva usato per ricevere le richieste, mascherate in vario modo: "Ricorda pantalone – ciao" diceva uno degli ultimi messaggi.
Identificati gli acquirenti, i militari li hanno convocati e sentiti pazientemente uno a uno, almeno una cinquantina di persone, tutte di Saronno e Comuni della zona, in gran parte giovani, lavoratori e giovani studenti – nessun professionista stavolta, e nessun minorenne, a differenza dell’operazione contro lo spaccio della cocaina. Identificate grazie alla loro piena collaborazione una decina di persone coinvolte nello spaccio delle dosi di hashish – al prezzo più che popolare di 10-15 euro – e fatti i debiti riscontri fotografici, si procedeva quindi alle otto ordinanze di custodia: ma se tre degli indagati, a partire da Fateh M., erano già in carcere perchè colti in flagranza in momenti diversi, per gli altri cinque l’impresa era non facile in quanto gli stranieri coinvolti non avevano fissa dimora, e l’ultimo è stato acciuffato appena ieri in corso Italia a Saronno. Vivevano in qualche modo nell’ex Isotta Fraschini, rifugio di sbandati, poi si recavano a spacciare in stazione, a breve distanza, dopo aver attraversato i binari.
«La guardia da parte dell’Arma resta alta» annuncia il capitano Regina. Le indagini hanno dato esito soddisfacente e in qualche modo, con gli arresti delle ultime settimane, "fatto il deserto" rispetto a prima nella zona della stazione, luogo di passaggio che era importante, anche proprio da un punto di vista di civiltà, sottrarre al degrado dello spaccio quotidiano.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 09 Febbraio 2011
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