Un luogo magico per chi ama gli uccelli, l’oasi Lipu della Palude Brabbia
Tra migrazioni, specie rare e volontari appassionati, alla scoperta della Palude Brabbia con Giordano Colombo. L'intervista a Radio Materia
«Gli uccelli , quelli comuni e quelli più rari, sono un indicatore potente della salute dei nostri ambienti», lo ha ricordato Giordano Colombo, delegato provinciale della Lipu, ospite di Soci All Time, la trasmissione di Radio Materia in collaborazione con CSV Insubria, dedicata alle storie di volontariato della provincia di Varese.
Colombo, che alla natura si è appassionato da bambino “armato di un binocolo rubato al fratello”, oggi coordina attività, monitoraggi ed eventi della Lipu sul territorio. Un impegno che affonda le radici in una lunga tradizione: «La Lipu è una delle realtà ambientaliste più importanti d’Europa – racconta – con 34mila sostenitori, 100 delegazioni e una rete di oasi e centri di recupero. L’obiettivo è proteggere la biodiversità, combattere il bracconaggio e diffondere educazione ambientale».
Tra le eccellenze della provincia di Varese c’è la Palude Brabbia, riserva naturale gestita dalla Lipu dal 1992, un raro scrigno di biodiversità che garantisce ristoro ai grandi migratori e rifugio a specie sempre più minacciate. «Le zone umide sono autogrill fondamentali per gli uccelli che compiono migliaia di chilometri – spiega Colombo – ma sono habitat in forte regressione, spesso prosciugati o trasformati per usi agricoli e urbanistici».
Nella palude si possono avvistare specie che altrove si vedono di rado: dalle gru ai tarabusi, dal porciglione alla moretta tabaccata. Ma per scovarli serve una qualità precisa: «La pazienza: il birdwatching è uno dei modi migliori per imparare a rallentare e osservare. E quando un bambino si avvicina incuriosito, capisci che stai seminando qualcosa di prezioso».
Proprio ai più piccoli, racconta Colombo, si rivolgono molte attività della Lipu: visite guidate, corsi, laboratori di costruzione di nidi e mangiatoie. In questo periodo, con l’arrivo dell’inverno, una mangiatoia ben mantenuta può essere un aiuto importante: «Basta un balcone, semi di girasole, acqua pulita e attenzione ai gatti. E poi pulizia regolare per evitare la diffusione di malattie».

La Lipu Varese è presente in queste settimane anche nei mercatini di Natale, tra Inarzo e Azzate, per sostenere i progetti dell’associazione con cartoline e biglietti illustrati. E il 12 dicembre, a Cesano Maderno, si terrà una serata in memoria di Massimo Soldarini, figura chiave che contribuì alla nascita stessa della Palude Brabbia come riserva protetta.
Tra un aneddoto e l’altro, Colombo ricorda il momento che più l’ha emozionato nel suo percorso: «Gli occhi spalancati dei bambini. Sono loro che un giorno potranno diventare ricercatori, guardiaparco, volontari o semplicemente adulti più consapevoli».
Il sogno? «Un futuro in cui l’uomo smette di considerare la natura come un bancomat da cui prelevare senza restituire nulla. Con le conoscenze che abbiamo oggi è possibile trovare un equilibrio. Basta avere il coraggio di farlo».
Una riflessione che arriva nei giorni conclusivi della COP30, e che risuona anche nelle nostre zone, dove il consumo di suolo, le infrastrutture e la pressione antropica continuano a ridisegnare il paesaggio.
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