I varchi elettronici che tutelano la sicurezza, e non solo sulle strade
A La Materia del Giorno, con Nadia Ghiringhelli, comandante della Polizia locale di Vedano Olona, abbiamo approfondito l’utilizzo della videosorveglianza non solo per quanto riguarda il controllo sulla viabilità ma anche come strumento per aumentare la sicurezza dei cittadini in senso più ampio

Che cosa sono e come funzionano i varchi elettronici che sorvegliano 24 ore su 24 le nostre strade principali? È stato questo il tema di oggi – martedì 30 settembre – a La Materia del Giorno, la rubrica della Web Tv di Varese che avuto come ospite Nadia Ghiringhelli, comandante della Polizia locale di Vedano Olona.
Le forze della Polizia locale di tutti i comuni del Varesotto sono sempre più impegnate nella sicurezza stradale e urbana e il loro intervento è sempre più efficace anche grazie alle nuove tecnologie della videosorveglianza, come i varchi elettronici. Con la comandante Nadia Ghiringhelli, abbiamo esplorato il funzionamento di questi strumenti e le loro implicazioni per la comunità.
Gli strumenti della sicurezza urbana partecipata
«Ci sono diversi tipi di varchi, ma i principali riguardano due aree -a spiegano Nadia Ghiringhelli – Le zone a traffico limitato (le cosiddette ZTL), dove sono usati per controllare l’accesso di veicoli, e i sistemi di sicurezza urbana partecipata, utilizzati per monitorare i movimenti dei veicoli e garantire la sicurezza dei cittadini. Si tratta di sistemi molto sofisticati che, in frazioni di secondo, possono leggere la targa dei veicoli in transito e inviare i dati alla centrale operativa. Questi sistemi sono fondamentali per la sicurezza, ad esempio nelle vicinanze delle scuole, dove limitano il traffico e proteggono gli utenti vulnerabili come i bambini».
La tecnologia dei varchi
Ma come funzionano questi strumenti? «Le telecamere utilizzano un sistema di OCR (Riconoscimento Ottico dei Caratteri) per leggere le targhe dei veicoli. I dati vengono poi analizzati e confrontati con le banche dati delle assicurazioni e della motorizzazione, permettendo alle forze di polizia di monitorare e intervenire rapidamente in caso di anomalie come assicurazioni scadute o veicoli non revisionati. Ormai le tecnologie sono in continua evoluzione e migliorano costantemente la qualità delle immagini. Ad esempio non si limitano a scattare una sola foto ma possono fare fino a cinque foto al secondo, selezionando la migliore, anche in condizioni di scarsa visibilità come di notte o in presenza di nebbia».
I varchi come strumento di prevenzione
Sebbene i varchi elettronici siano comunemente associati alla sicurezza stradale, la comandante sottolinea che il loro utilizzo va ben oltre la semplice gestione del traffico: «Questi sistemi sono essenziali anche per la sicurezza urbana partecipata. Vengono utilizzati per prevenire reati predatori, come furti e rapine, attraverso il monitoraggio dei veicoli sospetti – spiega Nadia Ghiringhelli – Le forze di polizia, infatti, collaborano attivamente con altre agenzie, come i carabinieri e la guardia di finanza, condividendo in tempo reale le informazioni sui veicoli sospetti. In pochissimi secondi possiamo identificare e seguire un veicolo, anche quando si sposta da un comune all’altro. Grazie a questa rete di comunicazione tra le forze di polizia, la prevenzione dei reati è diventata più efficace».
Sanzioni e legge: qual è il ruolo della videosorveglianza?
Una delle domande che più incuriosisce i cittadini riguarda la possibilità che i varchi elettronici possano essere utilizzati per emettere sanzioni in automatico, senza l’intervento umano. «Teoricamente sì. Il sistema rileva la targa e segnala la violazione, ma per emettere una sanzione è sempre necessaria la presenza di un operatore di polizia – chiarisce Ghiringhelli – L’intervento degli agenti è cruciale per garantire che la sanzione sia corretta, effettuando verifiche sulle banche dati e accertando che non si tratti di un errore. Anche per questo consiglio ai cittadini di verificare la correttezza dei dati quando stipulano una polizza assicurativa, poiché in alcuni casi gli errori nei dati possono portare a fraintendimenti e sanzioni ingiustificate».
Privacy e sicurezza dei dati
Un altro tema importante riguarda la privacy e la protezione dei dati raccolti dai varchi. Ghiringhelli sottolinea che i dati vengono gestiti con la massima attenzione alla tutela della privacy: «Ogni Comune ha un regolamento che definisce le modalità di raccolta e conservazione dei dati. I dati vengono archiviati per un massimo di sette giorni, a meno che non siano richiesti per indagini giudiziarie. Tutti gli accessi alle immagini sono tracciati e ogni operatore che consulta i dati deve registrare il motivo dell’accesso. Inoltre, la Polizia locale è costantemente supervisionata dal Garante della Privacy, proprio per garantire che la raccolta e l’uso dei dati avvengano nel pieno rispetto delle leggi».
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