La spesa sociale vale il 18% del bilancio a Rescaldina. Ma le famiglie affidatarie sono ancora poche
Attualmente i servizi sociali di Rescaldina hanno in carico in istruttoria circa 120 minori, di cui 3 frequentanti centri diurni, 10 collocati in comunità alcuni dei quali con il genitore e solo 3 in famiglie affidatarie

Quasi un euro su cinque di quelli che escono dalle casse del comune di Rescaldina serve a far fronte alla spesa sociale, voce che vale il 18% del bilancio comunale. A farla da padrone sono soprattutto l’assistenza educativa scolastica per i ragazzi con patologie certificate che devono essere affiancati da figure professionali di supporto in ambito scolastico, la compartecipazione alle rette per le RSA per anziani non autosufficenti ed economicamente fragili o indigenti e il collocamento di minori – eventualmente con genitori – in comunità.
«Mentre le prime due voci di spesa dipendono, rispettivamente, dalle diagnosi effettuate dai servizi sanitari e dalle richieste che arrivano per gli anziani, la spesa per i collocamenti in comunità è imprevedibile e ovviamente improgrammabile poiché si fonda su provvedimenti emessi o avallati dall’autorità giudiziaria, i quali, di solito, devono essere eseguiti con carattere d’urgenza – spiega l’assessore alla prevenzione e sicurezza sociale Rosario Vitolo -. Per questa ragione nell’ultima manovra di correzione del bilancio abbiamo dovuto destinare 86mila euro di avanzo di amministrazione relativamente a spese per il collocamento in comunità di minori anche con genitore. Le rette in comunità variano tra 150 euro per i soli minori e 250 euro per minore più genitore al giorno oltre IVA di legge, se dovuta».
Attualmente i servizi sociali di Rescaldina hanno in carico in istruttoria circa 120 minori, di cui 3 frequentanti centri diurni, 10 collocati in comunità alcuni dei quali con il genitore e solo 3 in famiglie affidatarie. La normativa prevede che, proprio nell’interesse del minore, la prima opzione sia il collocamento con il ramo non disfunzionale della famiglia di origine se presente o con famiglie, coppie affidatarie e single e la comunità solo come ultima spiaggia, ma la realtà, purtroppo, è diversa. «Di fatto, purtroppo, per la mancanza di affidatari idonei, l’eccezione rischia diventare la normalità, che a tutto tondo non ci piace proprio – aggiunge Vitolo -. A tal fine lanciamo un vero e proprio appello alla cittadinanza a lasciarsi provocare da questo tipo di esperienza contattando, per maggiori informazioni, il Servizio Affidi dell’Azienda So.Le di Legnano».
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