Martino Villani: “Il volontariato cambia volto, ma resta vivo. Serve ascolto, spazio e innovazione”
La riflessione del direttore di CSV Insubria sul report ISTAT: “Il calo c’è, ma è solo una parte della storia. I giovani ci sono, ma hanno bisogno di contesti nuovi e meno rigidi”.

“Il report ISTAT fotografa una realtà complessa. Sì, c’è un calo, ma non è uniforme. E soprattutto non racconta tutto quello che sta succedendo nei territori”. Martino Villani, direttore del Centro di Servizio per il Volontariato Insubria, ha commentato così, in un confronto con la redazione di VareseNews, i dati sullo stato del volontariato in Italia.
Il peso della riforma, ma la Lombardia tiene
“La riforma del Terzo Settore ha avuto un impatto significativo, e in alcuni casi negativo, soprattutto sulle associazioni già in difficoltà strutturale,” spiega Villani. Tuttavia, precisa, “in Lombardia, Veneto e Piemonte la flessione è meno evidente: sono regioni che godono di una situazione più privilegiata rispetto al resto del Paese”.
Un volontariato che invecchia, ma non si arrende
Secondo Villani, uno dei problemi più urgenti è il ricambio generazionale: “I volontari anziani resistono e tengono in piedi molte realtà, ma attrarre giovani e soprattutto farli crescere nei ruoli apicali è ancora una sfida aperta”. Per affrontarla, il CSV lancerà in autunno un laboratorio di confronto con le associazioni, dedicato proprio al coinvolgimento e alla gestione di nuove risorse.
I giovani e i nuovi modi di partecipare
E i giovani? “Ci sono e si attivano, ma in forme diverse da quelle del passato. Sono attratti dal volontariato culturale, spesso lo vivono come un’esperienza utile anche per costruire un percorso professionale”. Le tematiche ambientali e le situazioni di emergenza, secondo Villani, continuano a mobilitare molte persone proprio per la loro concretezza e immediatezza.
L’attivismo giovanile è spesso frammentato e intermittente, anche per motivi pratici: “Molti giovani studiano o lavorano all’estero e faticano a garantire una presenza continuativa. Inoltre, manca loro uno spazio: fisico, ma anche simbolico, dove poter costruire relazioni e identità. Questo è particolarmente vero nei grandi centri urbani”.
Un volontariato che vive anche fuori dalle strutture
Villani sottolinea come, accanto al volontariato associato, stiano crescendo forme informali di attivazione, spesso orientate all’azione piuttosto che alla struttura: “Il successo dei carrelli solidali ne è un esempio. La partecipazione c’è, anche se non sempre si traduce in iscrizioni o statuti”.
Prossimi passi: ascolto e creatività
Proprio per alimentare il dibattito e proporre nuovi strumenti di narrazione, il CSV ha in programma a breve una presentazione pubblica presso lo spazio Materia, dove verrà lanciata una rivista a fumetti dedicata al volontariato in Italia, con la partecipazione del giurista Luca Masera. “L’idea – conclude Villani – è parlare di volontariato in modo diverso, più accessibile e anche più attuale”.
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