Palazzo Visconti, Saronno Civica interviene sul progetto di recupero: “Serve chiarezza sul percorso”
Secondo la lista civica di Augusto Airoldi, gli interventi delle forze politiche di maggioranza e opposizione "hanno dimostrato una conoscenza molto parziale della situazione"

A Saronno si torna a parlare del futuro di Palazzo Visconti, edificio storico da decenni in attesa di recupero. Dopo il dibattito politico che ha animato la città nei giorni scorsi, il gruppo Saronno Civica ha diffuso una nota per chiarire lo stato dell’arte e il percorso avviato dall’amministrazione comunale precedente.
Lo studio di fattibilità avviato nel 2022
«Nel 2022 l’Amministrazione Airoldi affidò allo Studio di progettazione Dodi Moss l’elaborazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per il recupero dell’intero Palazzo Visconti e delle aree limitrofe, da concretizzarsi attraverso un project financing pubblico-privato, così da ridurre l’impegno economico della Pubblica Amministrazione ed introdurre funzioni in grado di attivare meccanismi sociali ed economici con ricadute positive sull’intera collettività di Saronno. Lo studio fu scelto per le sue competenze multidisciplinari e la qualità dei progetti pubblici già realizzati. Non si tratta infatti solo di recuperare l’intero edificio da un punto di vista fisico (interventi edilizi di restauro, messa in sicurezza e recupero) combattendo così il degrado e funzionando da presidio per migliorare la sicurezza dell’area, ma anche di studiare le possibili funzioni da insediare, in un mix tra pubblico e privato, sia per rispondere alle necessità della zona prossima al palazzo, sia per una sostenibilità economica, perché il Palazzo una volta ritornato fruibile possa autosostenersi, evitando di ricadere in stato di degrado e rivitalizzando invece un’area anche più ampia mediante attrattività di soggetti esterni».
Un’area vasta, oltre il Palazzo
Ai progettisti incaricati è stata fornita la valutazione preventiva sull’intervento di restauro donata in passato al Comune dalla Società Storica Saronnese, «un lavoro prezioso incentrato specialmente sul restauro e recupero fisico dell’edificio, con alcuni suggerimenti di possibili funzioni da insediare che è stato attentamente valutato dei progettisti. Inoltre, lo studio di progettazione, ha compiuto un’approfondita analisi storica, utile per le prime interlocuzioni avute con la Soprintendenza, che ha evidenziato come in realtà Palazzo Visconti fosse parte di un’area più vasta con caratteristiche simili e presenze storiche significative, che si estendeva da Villa Gianetti a via Tommaseo e Piazza Libertà, comprendendo quindi anche la privata Corte Tanzi e la ex Casa del Fante. Le indicazioni ricevute dalla Soprintendenza furono di estendere la progettazione a quest’area vasta per indirizzare i possibili scenari di sviluppo verso la rigenerazione e valorizzazione del bene storico complessivo, anche creando un polmone civico».
Cultura ma anche commercio e residenze
«Il processo è quindi complesso – conclude Saronno Civica – prevede confronti con la Soprintendenza, ma anche con i proprietari privati coinvolti che diventano un elemento imprescindibile per l’approvazione del progetto, al fine di individuare una linea di intervento che tenga conto contemporaneamente degli interessi pubblici e privati. Riguarda un’area vasta con presenze storiche e connotazioni differenti, criticità fisiche, come la esistente rampa di accesso al parcheggio privato interrato e il generale stato di degrado che innesca fenomeni sociali non qualificanti. Comprende il recupero di edifici e corti storiche, ma anche la riqualificazione di spazi aperti e la risposta alla richiesta di parcheggio generata anche dalle nuove funzioni da insediare. Nello studio di fattibilità tecnico-economica in corso durante l’Amministrazione Airoldi sono stati ipotizzati diversi possibili scenari di intervento e tempi di finanziamento differenti con relativi costi sia per i privati che per l’ente pubblico. Le ipotesi prevedevano funzioni ad uso pubblico (prevalentemente nell’ala nobile del palazzo), ma anche attività commerciali e di ristorazione, spazi per associazioni e co working, uffici, residenze, parcheggio interrato pubblico e privato e spazi per eventi all’aperto, studiando così la sostenibilità economica. Uno studio che riteniamo opportuno venga concluso e valorizzato».
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