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Non solo “emergenza freddo”: a Saronno il dormitorio di Casa di Marta resterà aperto tutto l’anno

A rendere possibile e concreto questo progetto una rete di soggetti sociali e istituzionali, un bando della Fondazione Cariplo e la volontà di continuare ad offrire a Saronno un servizio che non è solo accoglienza per persone che vivono in condizioni difficili

Saronno - Casa di Marta, il dormitorio

In dicembre era un desiderio, un progetto da realizzare, oggi è realtà: il dormitorio di Saronno resterà aperto tutto l’anno e non solo nei quattro mesi invernali per l’emergenza freddo, garantendo continuità nell’accoglienza a chi si trova in situazioni di disagio.

A dare l’annuncio, questa mattina nella sede della Fondazione Casa di Marta che ospita la struttura, la presidente Francesca Volontè, la sindaca Ilaria Pagani con l’assessore alla Coesione sociale e Tutela della persona Matteo Fabris, e il prevosto di Saronno monsignor Giuseppe Marinoni.

Il bisogno c’è e Saronno risponde

«Quattro anni fa abbiamo provato a rispondere all’emergenza freddo con otto posti, poi sono diventati 11 e sono sempre tutti occupati – ha detto Francesca Volontè – Il bisogno c’è e grazie ad un lavoro di squadra davvero prezioso con l’Amministrazione comunale, i servizi distrettuali e la Cooperativa sociale Intrecci, abbiamo provato a rispondere, non solo con l’accoglienza ma cercando di intraprendere con ognuna delle persone accolte, quando era possibile, un percorso di accompagnamento verso la ricostruzione di un progetto di vita per restituire a loro la dignità e per restituire queste persone alla società per il valore umano che hanno».

Comune, Fondazione Cariplo e tanta generosità

A rendere possibile e concreto questo progetto una rete di soggetti sociali e istituzionali, un bando della Fondazione Cariplo e la volontà di continuare ad offrire a Saronno un servizio che non è solo accoglienza per persone che vivono in condizioni difficili.

Grazie alla partecipazione al Bando Emblematici di Fondazione Cariplo che ha messo a disposizione 90mila euro spalmati su tre anni, al contributo di 30mila euro annui del Comune di Saronno e all’impegno della Comunità Pastorale per la raccolta di fondi, il progetto è partito e proseguirà per i prossimi tre anni.

Generico 03 Jun 2024

La parola chiave è “ripartenza”

«Un progetto importante, fin dall’inizio – ha detto la sindaca Ilaria Pagani – Come amministrazione abbiamo iniziato già quando ero assessore ai Servizi sociali a contribuire con la fornitura di materiali per la struttura, poi il sostegno è diventato più strutturato e ha coinvolto anche il Distretto. Devo dire che ci abbiamo creduto tutti, fin dall’inizio, proprio perché non è soltanto l’idea di mettere a disposizione un letto per le notti più fredde, ma un vero e proprio intervento per accompagnare queste persone verso la ripartenza della loro vita».

«Il progetto cresce e continuiamo a crederci – ha confermato monsignor Marinoni –E’ bello che sia un cammino che facciamo insieme e la comunità cristiana è ben contenta di esserci. Anche perché, purtroppo, siamo convinti che questa emergenza ci sarà anche fra tre anni e dunque continueremo a raccogliere fondi per sostenere questo servizio così prezioso. Perché se anche una sola persona tra le tante accolte riuscirà a lasciare il dormitorio e a ricostruire la sua vita, avremo raggiunto l’obiettivo».

La Cooperativa Intrecci è il braccio operativo

Dall’apertura del dormitorio quattro anni fa, sono state una settantina le persone accolte. La gestione del dormitorio ospitato nella struttura di casa di Marta è affidata, fin dall’inizio, alla Cooperativa Intrecci, della rete Caritas. «E’ un progetto dove al centro ci sono le persone, le loro singole storie, esigenze e risorse – ha detto Giovanni Caimi, referente della cooperativa – Nel 2025 abbiamo accolto e seguito 22 persone, età media 53 anni, metà italiani e metà provenienti da altri paesi ma spesso stabili in città da anni. Di queste 12 sono uscite dal dormitorio per i più svariati motivi e tre hanno trovato situazioni sicure, facendo i primi passi verso l’uscita dall’emergenza. E’ sempre difficile fare una sintesi, perché ogni persona è un caso diverso, ha la sua storia e noi lavoriamo con ciascuno con grande rispetto per le sue risorse le sue necessità e la sua libertà personale. Le incontriamo e vediamo che percorso possiamo fare insieme».

Saronno - Casa di Marta, il dormitorio

L’importanza del tempo

Proprio perché all’accoglienza si accompagna un percorso di ripartenza, la possibilità di avere il dormitorio aperto tutto l’anno ha una grande importanza: «I quattro mesi di quella che continueremo a chiamare “emergenza freddo” sono spesso troppo pochi per avviare un percorso di cambiamento – aggiunge Francesca Volonté – Avendo a disposizione più tempo anche per loro cambiano la prospettiva e l’energia che possono mettere in campo».

Il tempo per curarsi dalle malattie del corpo e dalle ferite dell’anima, per dormire in  un luogo sicuro e protetto recuperando le forze, il tempo per prendere la mano che viene tesa e riacquistare fiducia in se stessi e nel mondo. Non sempre tutto questo è sufficiente a cambiare vite così piene di cicatrici ma quando avviene dà un senso a ogni ora spesa e ad ogni euro investito in questo progetto.

Saronno risponde al bisogno dei più fragili: contro l’emergenza freddo riapre il dormitorio di Casa di Marta

 

 

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mariangela.gerletti@varesenews.it
Giorno dopo giorno ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.
Pubblicato il 22 Luglio 2025
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