Di chi è la mia prima canzone scritta con l’intelligenza artificiale?
LIFE IS A BOOMERANG. Cronaca di una canzone che non sapevo di saper scrivere - di Giuseppe Geneletti

Non avevo mai scritto una canzone. Non so suonare uno strumento, non conosco le scale, non distinguerei un Do minore da un La maggiore. Ma qualche giorno fa ho ascoltato per la prima volta una voce che cantava parole mie, su una melodia creata su misura, con un ritornello che mi è rimasto in testa come le cose vere. E non riuscivo a smettere di pensarci. Perché quella canzone, intitolata “Life is a Boomerang”, l’ho fatta io. O meglio: l’ho fatta insieme a una serie di strumenti di intelligenza artificiale, che ho guidato come meglio potevo, pur senza sapere dove stessi andando.
Tutto è nato per caso, come spesso accade. Sul profilo di una ragazza che pratica yoga, ho notato una frase scritta in piccolo sotto la foto: “Life is a boomerang”. Mi ha fatto pensare. Semplice e profonda, come una sintesi conquistata con il lavoro di vivere.
E così ho cominciato a giocarci. Ho provato a costruirci sopra un testo in inglese con l’aiuto di un modello linguistico. Poi ho chiesto a ChatGPT di suggerirmi una melodia, una struttura possibile, un tono emotivo che stesse in piedi. Ho scelto un’atmosfera malinconica ma fiduciosa, e l’ho inserita in Suno, un’applicazione che compone e canta canzoni intere partendo da un’idea. In pochi secondi ho ascoltato qualcosa che sembrava venire da un altro me, una versione di me che vive in un altrove digitale.
La voce ha qualcosa di ipnotico, il ritmo è semplice ma incisivo, l’atmosfera è intima, quasi cinematografica. Ma la cosa più incredibile è che parla anche di me. Anche io credo che in questo modo di vedere la vita, in quella fiducia strana nel fatto che ogni gesto, anche il più piccolo, prima o poi torni indietro. Come un boomerang. Nel bene e anche nell’altro senso.
Ho ascoltato e riascoltato il risultato. Una voce calda, una melodia minimale ma avvolgente, un ritornello che torna come l’eco di un pensiero.
Se vuoi ascoltarla, è qui:
Life is a Boomerang su Suno
L’ho fatta ascoltare anche a un amico. Mi ha risposto così, tutto d’un fiato:
“Questa è incredibile!!! È la seconda canzone che mi fanno sentire fatta da AI. Tu hai scritto il testo e AI ha fatto il resto? Testo molto bello, anche la voce mi piace molto, ed è incredibile che non sia vera… quasi mi fa paura…”
Ecco, in quel “quasi mi fa paura” c’è tutta la questione. Non voglio dire che sia un capolavoro, né che possa competere con la musica scritta da chi dedica la vita a questo mestiere. Ma mi ha colpito profondamente il fatto che oggi, senza alcuna formazione tecnica, sia possibile creare qualcosa di così completo, così “vero”, con solo una buona idea e un po’ di curiosità. È come se l’arte, da qualcosa di esclusivo, fosse diventata improvvisamente accessibile.
È una rivoluzione gentile, silenziosa, ma profondissima. Stiamo assistendo al rovesciamento di un paradigma culturale. Non è più il gesto tecnico che definisce l’artista, ma l’intenzione, la visione, il desiderio di esprimere qualcosa. La musica, come la scrittura, come il disegno, come il video, non è più riservata a chi ha studiato, ma a chi sente.
Certo, questa nuova accessibilità ha un prezzo. Se chiunque può scrivere una canzone, che ne sarà del valore dell’arte? E cosa succede al nostro senso di autenticità, se le parole che ci commuovono sono cantate da una voce artificiale? Che posto avranno i musicisti, i tecnici del suono, gli autori veri, quelli che da anni si battono per essere riconosciuti? Sono domande reali, e non vanno ignorate. Ma c’è un’altra verità, che si affaccia piano: la possibilità per ognuno di noi di uscire dal ruolo passivo di spettatore, e provare, almeno una volta, a creare. Per gioco, per bisogno, per stupore.
Questa canzone non sarà ascoltata in pubblico, e resterà solo un esperimento personale, un ricordo di un pomeriggio insolito. Ma so che da oggi guarderò in modo diverso alla creatività. Perché non è più solo ciò che sappiamo fare, ma è anche ciò che sappiamo immaginare. E mentre “Life is a Boomerang” continua a ronzarmi in testa, mi torna in mente che anche l’intelligenza artificiale, in fondo, è un boomerang. Dipende da come la lanci. E da cosa sei disposto ad accogliere, quando torna indietro.
«Nei tuoi occhi innocenti
Posso ancora ritrovare
Il profumo di un amore puro
Puro come il tuo amor»
Lucio Battisti (Acqua azzurra, acqua chiara)
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