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Vigili del Fuoco in stato di agitazione a Varese: “Condizioni insostenibili e rischi per la sicurezza”

Manca il 24% dei capisquadra e il 19% dei vigili, spesso il distaccamento di Somma Lombardo presso Malpensa è chiuso. E mancano anche alcuni mezzi fondamentali

angera elisoccorso vigili del fuoco

I sindacati dei Vigili del Fuoco della provincia di Varese hanno proclamato ufficialmente lo stato di agitazione. Una decisione presa per denunciare le «gravi carenze e criticità» che, secondo le organizzazioni sindacali, mettono a rischio sia il servizio tecnico urgente che la sicurezza del personale.

La comunicazione, firmata da tutte le sigle sindacali del settore – Conapo, Fns Cisl, Uil Pa, FP Cgil, Confsal e Usb – evidenzia una serie di criticità che da tempo affliggono il Comando Provinciale. Le principali riguardano la carenza di organico, con una riduzione del 24% tra capireparto e capisquadra e del 19% tra i Vigili del Fuoco, e il mancato rispetto dei numeri minimi previsti dalla direttiva Dds 59 del 23 febbraio 2023.

A questo si aggiungono la chiusura ricorrente del distaccamento di Somma Lombardo (che lascia scoperta l’area a ridosso di Malpensa) e la soppressione di mezzi fondamentali per il soccorso, come l’autoscala e l’autobotte al distaccamento di Busto Arsizio-Gallarate e l’autogrù alla sede centrale, temi già sollevati in passato e su cui erano arrivate rassicurazioni mai concretizzatesi.

I sindacati denunciano inoltre l’impiego di personale caposquadra con doppia funzione di capopartenza e autista, la riduzione del dispositivo di soccorso presso l’aeroporto di Malpensa, la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale e vestiario, e l’eccessivo carico di lavoro in assenza di un supporto psicologico adeguato.

La richiesta di un incontro urgente

In ragione di queste criticità, le diverse organizzazioni sindacali chiedono l’avvio immediato della procedura di conciliazione amministrativa. L’obiettivo è aprire un confronto con le autorità competenti per discutere le problematiche e individuare soluzioni concrete.

«Le condizioni in cui il personale è costretto a operare sono diventate insostenibili – dichiarano congiuntamente i rappresentanti sindacali – e mettono a rischio sia la qualità del servizio che la sicurezza degli operatori».

Verso lo sciopero se non arriveranno risposte

Nel caso in cui la procedura di conciliazione non porti a una soluzione condivisa, i sindacati annunciano l’intenzione di indire uno sciopero provinciale della categoria, come previsto dalle normative vigenti.

Nel documento datato 11 luglio 2025, i sindacati ricordano inoltre all’Amministrazione l’obbligo di non adottare iniziative unilaterali o punitive prima della conclusione del tentativo di conciliazione.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 11 Luglio 2025
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