Il 15 luglio riprende la trattativa per il contratto dei metalmeccanici
Dopo 40 ore di sciopero e una mobilitazione diffusa, le parti tornano al tavolo. L’incontro convocato da Federmeccanica e Assistal si terrà nella sede di Confindustria
Ci sono volute 40 ore di sciopero ma alla fine il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici è stato convocato. Ad annunciarlo sono state le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm dopo aver ricevuto la convocazione da parte di Federmeccanica e Assistal per la ripresa del confronto sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
L’incontro è previsto per lunedì 15 luglio alle ore 11 nella sede di Confindustria, in viale dell’Astronomia 30, a Roma. «Il rinnovo del contratto collettivo nazionale è necessario per dare stabilità al principale settore industriale del nostro Paese e risposte alle richieste contrattuali avanzate nella piattaforma dalle metalmeccaniche e dai metalmeccanici» dichiarano in una nota congiunta i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella.
La ripresa della trattativa arriva in un contesto segnato da una forte mobilitazione. Come sottolineano le tre sigle sindacali, è stato determinante il coinvolgimento dei lavoratori, che nelle scorse settimane hanno aderito con determinazione a 40 ore di sciopero promosse in tutto il Paese. L’adesione agli scioperi è stata molto alta, a dimostrazione del malcontento diffuso e dell’urgenza di rinnovare un contratto nazionale che coinvolge centinaia di migliaia di addetti in tutta Italia.
Il CCNL metalmeccanico rappresenta infatti un riferimento fondamentale per l’industria manifatturiera italiana. La piattaforma rivendicativa presentata da Fim, Fiom e Uilm mira a ottenere tutele economiche, miglioramenti normativi e garanzie su diritti e condizioni di lavoro, in un contesto di profonda trasformazione tecnologica e produttiva. Il 15 luglio si preannuncia dunque come una data cruciale per il futuro del comparto. Dopo mesi di attesa, il ritorno al tavolo negoziale potrebbe rappresentare un passo concreto verso un rinnovo atteso e necessario. I sindacati chiedono ora un confronto vero e costruttivo, che tenga conto delle legittime aspettative dei lavoratori del settore.
“È uno scontro che non ha precedenti. Senza rinnovo del contratto, a rischio la bilateralità”
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