Rugby oltre le mete: i Sabres di Ranco accolgono il Carah di Colmar
La società del Lago Maggiore ha accolto la formazione alsaziana che schiera una squadra creata nel centro di accoglienza per adulti portatori di handicap. Che hanno sorpreso tutti con la loro "haka"

Reduci da un altro vittorioso campionato touch Rugby Lombardia, i giocatori del Sabres Rugby Club di Ranco hanno vissuto un’esperienza indimenticabile, accogliendo al Campo Quassa i giocatori e gli accompagnatori francesi del Carah di Colmar (Alsazia). Questo incontro non è stato solo un’occasione di scambio sportivo, ma un ponte tra culture e un esempio concreto di come lo sport possa essere veicolo di inclusione e benessere.
Il rugby, con la sua enfasi sul lavoro di squadra, il rispetto e la disciplina, è una delle discipline ricreative di punta offerte dal Centro di accoglienza per adulti con handicap Carah. Fred Gérard, responsabile del loro gruppo sportivo e con radici familiari anche a Travedona Monate, ha spiegato con passione l’importanza del rugby nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici e di sviluppo del Centro.
Il Carah, sostenuto e sponsorizzato dalla Regione dell’Alsazia, si impegna quotidianamente per rinforzare le capacità di autonomia dei suoi utenti e migliorare significativamente la loro qualità di vita, offrendo un ambiente stimolante e attività che favoriscono l’integrazione sociale e il benessere psicofisico. L’energia e la determinazione mostrate dai giocatori del Carah sul campo sono state una testimonianza tangibile dell’efficacia di questo approccio.
L’interazione sul campo è stata un momento di grande emozione e apprendimento reciproco. I Sabres hanno partecipato a un allenamento congiunto con i loro ospiti francesi, condividendo tecniche, strategie e soprattutto la passione per il gioco. La giornata si è conclusa con un gesto di profondo rispetto e celebrazione: a fine allenamento, i ragazzi del Carah hanno stupito tutti eseguendo una Haka, tradizionale e potente danza dei Maori neozelandesi. Un momento carico di significato, che ha unito tutti i presenti in un’unica, vibrante energia, superando ogni barriera linguistica o di provenienza.
La delegazione del Carah ha trascorso un totale di tre giorni nella suggestiva zona del Lago Maggiore, cogliendo l’opportunità non solo di dedicarsi al rugby, ma anche di esplorare le bellezze locali, inclusa una visita alle iconiche Isole Borromee. Questa esperienza ha arricchito ulteriormente il loro soggiorno, creando ricordi preziosi e rafforzando i legami di amicizia.
Ora, dopo questo emozionante scambio internazionale, i Sabres Rugby Club si preparano per la prossima stagione sportiva. L’attività riprenderà a Ranco domenica 31 agosto, con una stimolante partita amichevole contro gli ex-alunni della prestigiosa Brown University di Rhode Island. Un altro appuntamento che promette di portare alto il nome del rugby e dello spirito sportivo nel cuore della Lombardia.
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