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Tu@Saronno risponde ad Attac: “I martelli e i chiodi sull’ex Isotta Fraschini”

Tu@Saronno, lista civica che fa parte della maggioranza guidata da Ilaria Pagani, sottolinea alcune delle motivazioni che sostengono il sì all'adozione del piano e ribatte ad un comunicato di Attac Saronno

Il nuovo quartiere sull'area Isotta-Fraschini a Saronno

Trascorsa la breve “tregua” del giorno di Natale, a Saronno si torna a dibattere sull’ex Isotta Fraschini e sul piano adottato lo scorso 22 dicembre dal Consiglio comunale con i voti della maggioranza e di Obiettivo Saronno, il no della Lega e l’uscita dall’aula di Saronno Civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia e del consigliere indipendente Luca Amadio.

Oggi è Tu@Saronno, lista civica che fa parte della maggioranza che sostiene Ilaria Pagani, ad entrare in argomento, sottolineando alcune delle motivazioni che sostengono il sì all’adozione del piano e ribattendo ad un comunicato di Attac Saronno.

«Tranquillizziamo i tanti elettori di centrosinistra che ci hanno votato negli anni, compresa l’ultima tornata: Tu@Saronno, nonostante le patenti di sinistra che Attac come sempre si ritiene titolata di dare, era e resta fedele ai valori che l’hanno portata per oltre tre lustri a metterci la faccia e essere presente in Consiglio comunale – scrive la lista civica in una nota diffusa questa mattina – Ricordiamo tra le altre una delle ultime azioni da noi promosse, ovvero la mozione a favore della Palestina, ma anche il fatto di aver fermato insieme alle altre forze politiche di maggioranza, durante l’amministrazione Porro, il progetto per il centro commerciale sull’area ex Isotta Fraschini, cosa che spiega bene perché ci candidiamo al Consiglio comunale e non facciamo solo comunicati stampa. Ci sentiamo e siamo quindi parte del centrosinistra saronnese, ma se invece le nostre idee dovessero un giorno diventare aderenti alle posizioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia qualche dubbio sul fatto di essere in linea con i nostri valori ci verrebbe».

Tu@Saronno entra poi nel merito del Piano ex Isotta: «Cogliamo quindi l’occasione di essere stati chiamati in causa per spiegare alcune cose sul PII recentemente adottato. Il Forum Isotta: esperienza sicuramente importante ma di oltre un quarto di secolo fa. Saronno deve
guardare al futuro pensando a chi ha 25 anni oggi, non chi li aveva 40 anni fa. Sulla cessione del parco, come spiegato benissimo in Consiglio comunale dall’avvocato Basile, cessione e asservimento sono da considerare la stessa cosa dal punto di vista giuridico. L’asservimento, in questo caso, è meglio della cessione, non solo perché la manutenzione la paga per sempre il privato (oltre 400.000 euro
annui stimati) ma perché questo rende impossibile che una futura amministrazione, possedendo il bene, modifichi il piano delle regole per venderlo a chi vorrebbe costruirci sopra, cosa sempre possibile per far quadrare i bilanci pubblici. In merito al Regolamento del parco, questo verrà gestito come “bene comune vincolato in perpetuo”, che non è un segreto nascosto ma la tematica da cui è partito il dibattito su questo progetto, che dura da quattro anni, e che – ci permettiamo di citarlo, in quanto nostro fondatore – è stato posto in questi termini da Per quanto riguarda la dimensione del parco: il piano approvato prevede circa 83.000 mq di verde pubblico suddivisi tra l’area ex Isotta (63.000 mq) e l’area già di proprietà del Comune (20.000 mq). A questi si aggiungerà, come da delibera appositamente approvata, un’altra parte in continuità nell’area Bertani, arrivando a 110/120.000 mq di solo verde, più altri spazi tra piazze e percorsi davanti ai negozi di prossimità che porteranno l’area pubblica a circa 140.000 mq».

La lista civica sintetizza le proprie valutazioni anche sull’impatto ambientale ma anche sociale che avrà il progetto: «Impatto ambientale: l’attuatore costruirà il 17% in meno di quanto effettivamente possibile e crediamo che questo sia positivo. Inoltre, il sistema geotermico e di recupero delle acque meteoriche porterà a Saronno qualcosa di mai visto da punto di vista della tutela ambientale. Il comparto residenziale sarà per circa il 45% sotto i valori di mercato quando il privato aveva titolo di fare quasi tutta residenza libera. Nel piano abbiamo invece circa il 14% ERS e il 31% di edilizia convenzionata, con costi inferiori anche a oltre il 50% rispetto alla libera. Non sarà quindi un quartiere per soli ricchi ma includerà invece diverse fasce sociali. Infine su Università e ITS, nella seconda redazione del comunicato di Attac è sparito il tema della formazione dei giovani come aspetto negativo del progetto. Meno male».

«Infine, a latere perché non presente nella documentazione votata, non poteva mancare la questione relativa ai diritti umani per caricare di senso di colpa l’elettorato di centrosinistra – aggiunge Tu@Saronno –  Facciamo presente che l’Osservatorio Internazionale per la Parità di genere mette l’Italia all’85° posto su 148 paesi presi in considerazione e che forse prima di puntare il dito su chi sta al posto 69 converrebbe guardare a casa nostra, dove c’è molto da fare».

«Siamo consapevoli che è mancato un confronto pubblico con la città gestito dalla parte politica, ma farlo in questi pochi mesi un cui abbiamo dovuto tirare fuori il percorso dal pantano è stato impossibile – è la conclusione della lista civica – Ora, con il periodo delle osservazioni successivo all’adozione, tutti potranno esplicitare delle esigenze a cui si dovrà dare una risposta e ci prendiamo l’impegno che vengano costituiti degli ambiti di discussione in cui andare a definire le destinazioni d’uso degli spazi pubblici che il progetto già prevede. Come diceva qualcuno a noi molto caro, “Se tutto quello che hai in mano è un martello, ogni problema ti sembra un chiodo”. Sull’ex-Isotta la questione, ovviamente, è più complessa di martelli e chiodi, e confidiamo che sia il nostro elettorato sia la città l’abbiano capito. Torneremo a parlarne dopo le feste. Cogliamo l’occasione per un Felice Anno Nuovo a tutti i saronnesi, con la convinzione che oggi la nostra città possa guardare al futuro con maggiore fiducia».

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Pubblicato il 29 Dicembre 2025
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