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Legami con gruppi terroristici islamici in Bangladesh: espulso dalla polizia di Como

Sospettato di militanza islamista nel Paese d’origine, è stato accompagnato coattivamente alla frontiera dopo un lungo e minuzioso lavoro di intelligence della Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Como ha eseguito l’accompagnamento coatto alla frontiera di un 37enne cittadino del Bangladesh, irregolare sul territorio nazionale e ritenuto parte attiva, nel Paese d’origine, di un gruppo religioso islamico di matrice terroristica. L’operazione è il risultato di un articolato lavoro di intelligence e monitoraggio condotto negli ultimi mesi dagli uffici della Questura comasca in sinergia con le articolazioni centrali del Ministero dell’Interno.

L’attività investigativa ha visto il costante coordinamento tra la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, la Digos di Como e l’ufficio Immigrazione, che hanno seguito ogni spostamento e attività dell’uomo, valutandone sia il profilo di sicurezza sia la posizione amministrativa.

Le indagini hanno preso avvio dalle segnalazioni circa la presunta appartenenza del soggetto, in Bangladesh, a gruppi religiosi estremisti, elemento che ha portato a un attento controllo anche della sua permanenza in Italia. Lo straniero, giunto nel nostro Paese nel 2021, non aveva ottemperato a un precedente ordine di lasciare il territorio nazionale e, nel febbraio scorso, aveva presentato richiesta di asilo, stabilendosi a Como e ottenendo nel frattempo un contratto di lavoro.

La settimana scorsa il tribunale ordinario di Roma ha però rigettato l’istanza di protezione internazionale, ritenendo il 37enne non sufficientemente integrato nel tessuto sociale e lavorativo italiano e sottolineando la contiguità con ambienti del terrorismo islamico, incompatibile con i valori della pacifica convivenza.

Dopo la decisione del Tribunale, gli investigatori della Digos hanno localizzato l’uomo in un appartamento di Como e lo hanno affidato all’Ufficio Immigrazione. Su disposizione del prefetto di Como Corrado Conforto Galli, il questore Marco Calì ha quindi firmato il provvedimento di espulsione, eseguito con immediato accompagnamento nel Paese d’origine, avvalendosi della forza pubblica.

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Pubblicato il 18 Dicembre 2025
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