I bambini di Gaza e quelli di Legnano raccontano insieme la guerra
A Cassano Magnago fino al 30 novembre sarà possibile visitare la mostra “HeART of Gaza”, inserita nell’ambito della manifestazione Crash Bang Boom del Centro Artecultura Bustese (CAB). Il raccconto dell’esposizione, che mette al centro le opere dei bambini, provenienti da Gaza, ma anche da Legnano. Ingresso libero
Lasciateli parlare, i bambini.
Permettete loro di farlo attraverso i pastelli, i colori, quelle parole tracciate dalla calligrafia ancora incerta.
Lasciateli liberi di esprimere ciò che pensano e noi, adulti testardi e irrigiditi da ideologie e prese di posizione granitiche, sediamoci a terra e ascoltiamoli.
Queste sono le riflessioni che arrivano, forti come uno schiaffo, visitando la mostra “HeART of Gaza”, a Cassano Magnago fino al 30 novembre, inserita nell’ambito della manifestazione Crash Bang Boom del Centro Artecultura Bustese (CAB).
Alla regia dell’esposizione il 29enne Mohammed Timraz, palestinese di Gaza, che ha raccolto ed esposto decine di disegni dei bambini di Deir al Balah, nel cuore della Striscia.
Oltre 250 città, da Amburgo a Bristol, da Salerno a Bolzano, hanno ospitato la mostra, giunta poi in provincia di Varese dove si sta muovendo per il territorio, da Monvalle a Luino, passando per Angera e Cardano, giusto per citare alcune delle tappe.

Nell’incantevole ex chiesa di san Giulio, dove affreschi e volte decorate catturano l’occhio dei visitatori, in questi giorni tante persone si sono soffermate a osservare quei disegni.

Nelle opere, sincere e capaci di affondare come gli occhi dei bambini, la realtà della guerra è descritta con spontaneità, attraverso il rimpianto della vita precedente, la nostalgia per la propria casa, il dolore per la perdita dei propri affetti.

Nella sala in cui trova spazio “HeART of Gaza”, di fronte ai disegni provenienti da Deir al Balah sono stati collocati altri disegni. Altri i bambini che hanno parlato di guerra: si tratta degli studenti di Legnano della scuola primaria Rodari a cui è stato chiesto di racccontare, attraverso la propria sensibilità, il dramma della guerra vissuta dai loro coetanei.
Un dialogo, da una parete all’altra, davanti al quale ciascun adulto può sentirsi solo in colpa.
La parola “Pace” diventa quindi un urlo collettivo, che arriva da Gaza, ma anche da casa nostra, veicolata dall’innocenza dei più piccoli, che sanno farci riflettere su ciò che sta avvenendo.

Tutte intorno, come una coperta calda, le “56 opere contro la guerra”: la mostra collettiva degli artisti del CAB, che hanno trasmesso attraverso sculture, dipinti e installazioni la propria personale interpretazione del tema.
Artisti di età e sensibilità diverse, dai 25 agli 80 anni, si sono cimentati in lavori diversi,

«Lo statuto della nostra associazione prevede la promozione della cultura a 360 gradi: i nostri incontri rappresentano ogni volta l’occasione per uno scambio generazionale – spiega Maria Cristina Limido, presidente del CAB – seguiamo sempre un tema e quest’anno l’attualità della guerra ha impegnato i nostri artisti. In questa suggestiva location, recentemente restaurata, stiamo offrendo al pubblico le nostre opere».

Una bara bianca, ma anche una bandiera della pace strappata, palazzi in rovine, voti in lacrime o bombe che stanno per atterrare su un infante: gli artisti hanno trasformato il loro “Crash Bang Boom” in un racconto a più voci che scuote le coscienze e invita alla riflessione.
Un viaggio nell’arte, nella storia, ma soprattutto nella realtà: a Cassano Magnago fino al 30 novembre chi vorrà dedicare un’ora del suo tempo a visitare la mostra (a ingresso libero), ne uscirà arricchito.
Grazie a Mohammed Timraz, alla sua “HeART of Gaza”, grazie al Centro Artecultura Bustese e ai suoi artisti, grazie a chi ha voluto raccontare.
La mostra sarà visitabile fino al 30 novembre 2025 all’ex chiesa di San Giulio, via San Giulio 198, a Cassano Magnago
Orari di visita:
venerdì dalle 16.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00
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